Cultura

Giuseppe Fiorello, io Francesco Baracca nei Cacciatori del Cielo

Su Rai1 il 29 marzo, docufilm sull'asso dei cieli

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Ricordato come "l'asso dei cieli" per aver conseguito il maggior numero di vittorie aeree tra i piloti italiani della Grande Guerra, Francesco Baracca si impose rapidamente nell'immaginario collettivo del popolo italiano come un vero e proprio eroe nazionale. Per celebrare i 100 anni dalla nascita dell'Aeronautica militare italiana, il 29 marzo su Rai1 va in onda "I cacciatori del cielo", docufilm con Giuseppe Fiorello nei panni dell'aviatore, prodotto da Anele in collaborazione con Aeronautica Militare, con Rai Documentari, in coproduzione con Luce Cinecittà, con il patrocinio e la partecipazione del ministero della Difesa, Difesa Servizi, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il progetto ha la regia di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale con i costumi di Paola Bonucci.
    Per Giuseppe Fiorello raccontare la storia di Francesco Baracca significa anche "portare alla luce qualcosa che si conosce poco o niente. Ho scoperto un personaggio di cui conoscevo poco, ma ho accettato per la voglia di fare da veicolo per lo spettatore. Questi uomini erano degli sperimentatori del volo, un modo pionieristico che avrebbe portato al volo moderno.
    Di Baracca mi ha colpito il momento in cui decide di andare in guerra cercando di non colpire l'uomo, ma il suo simbolo". Un racconto che intervalla alla fiction vera e propria preziosi materiali di repertorio, sia foto che filmati d'epoca, e animazioni originali e che abbraccia temi universali come amicizia, grandi sogni e amore. Il film tv è stato presentato nella sede Rai di Viale Mazzini, presente tra gli altri il generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare che ha tenuto a ringraziare la Rai, Fiorello e tutto il cast. Pur facendo notare che Baracca non era dell'Aeronautica, perché arrivato prima che essa nascesse, "per noi - ha sottolineato - è un mito. Ciò che mi ha colpito del docufilm è vedere non solo un grande esperto di volo, ma un uomo dalle gradi doti umane. Si rappresenta un mito ma anche una persona normale con dei sentimenti ed una vita". Poi il generale Goretti ha ricordato: "Si festeggiano cento anni di una forza armata gloriosa e fiore all'occhiello per l'Italia". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it