Cultura

Diritti tv, incognite sul prossimo bando della Serie A

Opportunità per Lega Calcio, dalle banche a nuove piattaforme

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 04 FEB - Lo strapotere economico della Premier League; la concorrenza della Champions League, che presto drenerà nel mercato circa 5 miliardi l'anno tra diritti mediatici e commerciali; la pirateria che sottrae 300 milioni a stagione; il disinteresse delle Telco; il disimpegno di alcuni editori; e un'immagine del calcio italiano che non gode di ottima salute. Eccoli alcuni dei motivi che hanno spinto l'ad della Lega, Luigi De Siervo, a definire "il più difficile della storia" il bando dei diritti tv della Serie A per le stagioni 2024-27. Proprio per questo in Via Rosellini hanno deciso di giocare d'anticipo battendo più strade: la partnership con istituti finanziari internazionali; la nascita di un canale della Lega; e infine l'invito ad offrire rivolto ai player del mercato. Il tutto con l'obiettivo naturalmente di aumentare la qualità dell'offerta (per i tifosi) e la quantità delle entrate (per i presidenti). "Non possiamo fare peggio del passato bando, sia in Italia e soprattutto all'estero", ha chiarito De Siervo.
    Ma le notizie per la Lega Calcio, in vista dell'assemblea del 24 febbraio, non sono tutte negative. La legge consente di vendere le immagini per cinque anni. Sul tavolo di Via Rosellini, poi, sono già arrivate sette manifestazioni d'interesse da parte delle banche. La Lega inoltre ha già dimostrato di essere all'altezza nel suo compito di media company. E una nuova piattaforma, infine, si è candidata per ospitare le partite della Serie A. Ed è in grado - cosa richiesta dall'Agcom - di garantire massima diffusione (e qualità) delle partite. La piattaforma satellitare italiana potrebbe ospitare un'offerta a pagamento e - a detta del presidente di Tivùsat, Alberto Sigismondi - "sarebbe un perfetto veicolo per gli editori che vogliono raggiungere, anche col 4K, ogni angolo del Paese".
    (ANSA).
   

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