Cultura

Tv: essere Hikimori "La mia mia vita in una stanza", il docu

Su Sky documetraies il 29/1, il racconto di 4 giovani al "buio"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Non pensano più al futuro. Non hanno date sul calendario. Vivono alla giornata. Il loro mondo sono le loro stanze da letto e i loro computer sono le loro finestre.
    Essere Hikikomori. La mia vita in una stanza, è il documentario Sky Original, prodotto da Sky e Fidelio, scritto e diretto da Michele Bertini Malgarini e Ugo Piva, in onda sabato 29 gennaio alle 21.15 su Sky Documentaries, disponibile anche on demand e in streaming su NOW. E' la storia di 4 ragazzi poco più che ventenni, delle loro speranze, delle loro aspirazioni, dei difficili rapporti con le famiglie e dei loro coraggiosi tentativi di venirne fuori. Vite complicate e incastrate nel buio delle loro stanze.
    Stare in disparte, isolarsi, tagliando fuori il mondo e la realtà. È questa la traduzione dal giapponese del termine Hikikomori. Con questa parola ci si riferisce in gergo a quei ragazzi che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi, da alcuni mesi fino a diversi anni, rinchiudendosi nella propria stanza da letto, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno, talvolta nemmeno con i propri genitori. In Italia ci sono più di 100.000 Hikikomori. Ma essendo un fenomeno sommerso potrebbero essere molti di più.
    Essere Hikikomori.
    Il documentario segue quattro ragazzi: Eva, Alessio, Alessandro e Davide che hanno scelto di non uscire mai più dalla loro stanza. Non hanno uno scopo nella vita. Di giorno, dormono.
    Di notte, vivono, isolandosi dai ritmi normali. Non riuscendo ad avere rapporti con persone reali, ma solo rapporti online dove si sentono meno giudicati.
    Il documentario è caratterizzato dalla presenza di animazioni grafiche: un graphic novel dal titolo "Deep", suddiviso in quattro capitoli che si alternano alle storie dei quattro ragazzi, nato durante una serie di incontri online e di persona con i 4 protagonisti. (ANSA).
   

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