Cultura

#Martyisdead, la serie ispirata a casi veri di cyberbullismo

Su Italia 1 in seconda serata dopo il premio agli Emmy

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 OTT - Marty perde la vita a quindici anni.
    Solo dopo la sua morte, il padre controllando il computer del figlio scopre alcune agghiaccianti verità sull'ultimo periodo della sua esistenza: anonime minacce in rete, violenza e ricatti. Dalla sua storia è nata #Martyisdead, la serie ispirata a casi reali di cyberbullismo, trionfatrice agli International Emmy Awards 2020 nella categoria Best Short-Form Series, al via da da martedì 19 ottobre con tre appuntamenti in seconda serata su Italia 1.
    Ispirata a casi reali di cyberbullismo e realizzata in Repubblica Ceca, la serie sta conquistando pubblico e critica in diversi paesi del mondo. "Questa storia è nata sulla base di vicende realmente accadute", afferma il regista Pavel Soukup.
    "Circa tre anni fa, i media russi hanno parlato di un fenomeno che ha portato alcuni adolescenti a compiere gesti pericolosi, come l'autolesionismo. A quel punto ci siamo chiesti: chi c'è dietro tutto questo e perché? Abbiamo approfondito l'argomento e sono emersi racconti spaventosi su internet, situazioni che comportavano sfide estreme". La sceneggiatura - scritta coinvolgendo esperti di cybersecurity - mira a mettere in guardia dai rischi sempre più frequenti nei quali un giovane può incorrere, sul web. "La rete non è il male, ma le persone che ci stanno dietro possono esserlo. Bisogna stare molto attenti", aggiunge la produttrice Vratislav Šlajer. Prima serie ceca ad aver vinto un Emmy, #Martyisdead si è aggiudicata anche altri importanti riconoscimenti: il primo premio al festival internazionale Serial Killer, il miglior progetto televisivo al festival Finale Plzeň 2020 nella categoria Serial production e il Leone Ceco per gli straordinari risultati ottenuti nel campo dell'audiovisivo. Il fenomeno della violenza online è estremamente diffuso anche in Italia: per supportare chi ha bisogno di aiuto è attiva la helpline del Safer Internet Centre 19696 o ci si può collegare al sito generazioniconnesse.it. (ANSA).
   

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