Cultura

Aurora Ramazzotti e Alvin, esploriamo l'ignoto

Da 4 ottobre su Italia 1 Mystery Land. 'Ci guidano le emozioni'

Redazione Ansa

ROMA - Gli 'animali fantastici' del Museo Zoologico o la storia delle streghe attraverso gli 'attrezzi' del Museo delle torture a Napoli. La visita in un laboratorio alchemico a Roma; notti in luoghi creduti infestati dai fantasmi o un viaggio in ciò che si più spiegare e ciò che resta un mistero sugli Ufo, fra esperti, testimonianze, immagini. Sono fra i percorsi che seguono Alvin e Aurora Ramazzotti in Mystery Land - La grande favola dell'ignoto, al via in prima serata dal 4 ottobre su Italia 1. Un'avventura che unisce divulgazione e una grande componente di narrazione realizzata dalla squadra della Contenuti Production & Media, la stessa del programma di Roberto Giacobbo, Freedom - Oltre il confine: "Roberto è un maestro assoluto da cui c'è solo da imparare ed è una persona molto accogliente, che ci dà grande fiducia e libertà" sottolineano con l'ANSA i due conduttori.

A guidarli, nelle varie puntate tematiche, "sono le emozioni e il nostro modo di reagire di fronte a certi misteri ed esperienze - spiega Aurora Ramazzotti - Le viviamo come lo farebbe il pubblico". Essendo un programma nuovo, "abbiamo anche la libertà anche di sperimentare. Poi io ho sempre avuto una forte attrazione per questi argomenti. Da piccola avevo una tata ecuadoriana che mi raccontava storie di fantasmi e io continuavo a chiedergliene... Penso di avere un'apertura mentale abbastanza ampia e sono abituata a non giudicare prima di avere tutte le informazioni. Parto sempre dalla consapevolezza di non sapere nulla e di dover imparare dalle altre persone". Argomenti come alieni, fantasmi, misteri allo stesso tempo "mi attraggono e spaventano. Alla fine è tutta una questione di sensazioni. Mettersi a cercare per forza delle risposte a volte ti rovina la magia, anche perché le risposte spesso non ci sono". La curiosità e la voglia di conoscere sono centrali anche per Alvin, qui per la prima volta alla prova con il genere divulgativo: "Cambiare fa parte della mia natura, sono abbastanza eclettico ed appassionato di tante sfere diverse, come arte (è stata da poco allestita la sua prima personale a Modena, ndr), sport, musica, libri, filmmaking... un'attitudine che ho cercato di portare sempre anche nei programmi che conduco". Nel confrontarsi con il mistero e l'inspiegabile, "come in ogni cosa, penso sia fondamentale partire dalla conoscenza di se stessi, per affrontare tutto con grande apertura mentale". Non sono mancati però, per entrambi i conduttori, momenti 'complicati': ad esempio, per Alvin, l'esplorazione da solo del Castello di Montebello, "dove si dice ci sia il fantasma di una bambina, Azzurrina... ho vissuto cose molto particolari, avevo freddo e caldo nello stesso tempo", o per Aurora la visita al Museo del giocattolo di Zagarolo, "di notte da sola, dopo che mi avevano detto della presenza di altre entità...".

Una forza del programma è "proprio il fatto che emergono le nostre diverse personalità, i nostri punti di vista" spiega Alvin, che ha incontrato per la prima volta Aurora "quando aveva tre anni... lei non si ricorda dei pugni che mi dava nel backstage del Festivalbar, condotto da Michelle Hunziker - racconta sorridendo il conduttore - Ci siamo conosciuti veramente grazie a questa esperienza. Ed è stata un'ottima sorpresa dal punto di vista sia umano che professionale. È una ragazza preparata, regge bene i ritmi, ha un carattere molto solido. Ha saputo affrontare delle crisi, come gli attacchi sui social, trasformandole in opportunità per crescere". La giovane conduttrice considera avere accanto Alvin "una fortuna. Lavorare con lui è la cosa più semplice e divertente del mondo e questo è essenziale in un mestiere che richiede passione, amore, pazienza, tenacia. Il programma va costruito man mano e formare una coppia televisiva non è mai facile. Era importante trovare una sintonia anche al di fuori della telecamere, e tra noi è stata immediata, come con tutta la squadra".

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