Cultura

Sorelle per sempre, dal dramma alla rinascita

Al Prix in anteprima la fiction con Finocchiaro presto su Rai1

Redazione Ansa

 Una storia familiare che va dal dramma alla rinascita, dallo sconvolgimento al ritrovamento di un nuovo equilibrio, proprio come tutta l'umanità è alla ricerca di una nuova normalità dopo la pandemia. Si intitola Sorelle per sempre il tv movie prodotto da 11 Marzo Film in collaborazione con Rai, presentato in anteprima al Prix Italia di Milano e in onda prossimamente su Rai1. Mazara del Vallo, primi anni 2000. Due famiglie che non si conoscono sono unite e sconvolte, all'improvviso, da una verità inaccettabile che distrugge ogni certezza: le loro figlie, nate nello stesso ospedale, lo stesso giorno, alla stessa ora, sono state scambiate in culla. Per diversi anni le due famiglie hanno cresciuto e amato la figlia dell'altra. Gli psicologi, la giustizia minorile, il buon senso suggeriscono ai quattro genitori di mettere le cose a posto. C'è un'unica via d'uscita per tornare a vivere: un nuovo scambio. Non sarà facile per nessuno accettare la legge del sangue, contro la legge del cuore. Madri, padri e figlie avranno la continua tentazione di fuggire dalla realtà. Di ritornare al passato. Scritto da Andrea Porporati, Mauro Caporiccio con la collaborazione di Maria Porporati e la consulenza delle famiglie Alagna, Foderà, Marino, Paladino, e diretto da Andrea Porporati, il tv movie vede nel cast Donatella Finocchiaro, Anita Caprioli, Claudio Castrogiovanni, Francesco Foti, Noemi Pecorella, Viola Seggio, Marta Brocato, Viola Prinzivalli, Rosa Pianeta, Chiara Cavaliere, Fabio Galli, con la partecipazione di Andrea Tidona. "E' un dramma che esplode per caso - racconta Donatella Finocchiaro al Prix Italia -. E' un pensiero fisso di una delle madri, che è il personaggio da me interpretato. Da lì parte questa tragedia. E' un incubo ricorrente per le famiglie lo scambio in culla, si dice anche per scherzo: da chi vieni? Non è possibile che sei figlia mia... Le famiglie si sono trovate impreparate, nessuno credo possa essere pronto ad affrontare emergenze di questo tipo". Le bambine, quando succedono i fatti, hanno due o tre anni e non si rendono conto esattamente di quanto accade intorno a loro. "Il legame biologico alla fine prevale, però il finale è geniale - spiega l'attrice -: questa famiglia allargata, l'unione di queste sorelle che si vorranno bene per tutta la vita, che studiano insieme all'università e fittano una casa insieme. Arrivare a questo vuol dire che i figli adottivi e i figli naturali sono la stessa cosa, la famiglia ideale dovrebbe averli entrambi". Una storia di rinascita che ben si colloca in questa fase storica. "La parola rinascita è ricorrente - aggiunge Finocchiaro -, evviva la gente che sta insieme. Io ho iniziato un progetto a teatro e mi è sembrato un sogno. Speriamo che questa rinascita continui anche nel 2022".

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