Cultura

La Rai scommette su un nuovo medical, arriva Cuori

Terminate riprese a Torino. Fiction su pionieri cardiochirurgia

Cuori

Redazione Ansa

TORINO - La Rai punta sulle serie tv medical e, dopo il successo di Doc e di tante altre fiction ambientate tra le corsie degli ospedali, sceglie le Molinette di Torino per raccontare la storia dei pionieri della cardiochirurgia. Si intitola 'Cuori' l'ultimo lavoro del regista Riccardo Donna, che in questi giorni termina le riprese delle otto puntate in onda entro l'inverno. Protagonisti Achille Mario Dogliotti e la sua equipe. Un gruppo di medici fuori dall'ordinario, "veri guru della medicina che portarono la cardiochirurgia italiana ai primi posti al mondo", spiega il regista.

Negli studi Lumiq, dove è stata presentata la fiction, sono state ricostruite la sala operatoria, le stanze dei degenti, gli uffici, le abitazioni dei protagonisti. Quasi tutti gli arredi sono d'epoca, acquistati nei mercatini, e le apparecchiature prese in prestito dal museo universitario Astut. Tra le location della serie anche l'ex ospedale Militare Riberi, il Valentino, la Cavallerizza Reale, Torino Esposizioni e il Teatro Carignano e il Collegio Sacra Famiglia. "Questa è l'ottava serie girata dal Centro Produzioni di Torino - sottolinea il direttore Guido Rossi -; grazie a un protocollo anti Covid serrato, in sei mesi non abbiamo perso neanche un giorno di lavoro". "Ancora una volta il Centro Rai di Torino e Film Cimmission Torino hanno mostrato efficienza e dotazioni di grande qualità,", sottolinea il vicedirettore di Rai Fiction, Francesco Nardella. Gian Andrea Pecorelli, ad di Aurora TV, e Paolo Manera, direttore di Film Commission, evidenziano come le serie a tema sanitario siano in questi anni molto amate e come il momento attuale renda tutto questo ancora più delicato. "Abbiamo programmato 'Doc' durante la pandemia - dice Nardella - e non senza chiederci se era opportuno farlo. Alla fine è stato un successo".

Alla serie hanno lavorato in 130 persone, per la maggior parte piemontesi. Protagonisti sono Daniele Pecci, alter ego di Dogliotti, Matteo Martari nella parte di Actis Dato, il giovane chirurgo che ha brevettato il primo cuore artificiale italiano. Pilar Fogliati è Delia Brunello, personaggio inventato, giovane cardiologa che arriva dall'America portando modernità e minigonne. I bellissimi costumi sono di Carola Fenocchio. "Un tuffo in un periodo storico in cui Torino rappresentò un'eccellenza - aggiunge il regista Donna - e che dura ancora oggi, come dimostra il trapianto dei giorni scorsi al Regina Margherita su un bimbo di 7 dopo 530 giorni di collegamento ad un cuore artificiale".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it