Cultura

Panariello-Giallini, due studi e uno show inedito

Su Rai3 dall'11 febbraio Lui è peggio di me, tanti ospiti e sorprese

Redazione Ansa

Galeotta fu la diretta Instagram. "E' grazie a quelle dirette fatte durante il lockdown che abbiamo capito di funzionare bene insieme". Marco Giallini e Giorgio Panariello, per la prima volta insieme nel nuovo show di Rai3, presentano "Lui è Peggio di Me" in onda su Rai3 dall'11 febbraio alle 21.20 per quattro serate ogni giovedì. Due artisti apparentemente molto diversi, si scoprono più simili di quanto pensino e danno vita ad uno spettacolo inaspettato fuori dalle righe.

Monologhi, interviste, canzoni e gag di cui spesso sono protagonisti e che condividono con gli ospiti in un clima tra la sitcom e lo show tv. Il programma è stato presentato in streaming dai due protagonisti e dal direttore della terza rete Franco Di Mare. Chi è peggio dell'altro? Per Giallini "Giorgio è troppo pignolo, scrupoloso. Peggio di me, oppure meglio probabilmente". Almeno, ironizza, "non gli hanno pettinato i capelli come Ornella Vanoni". Per Panariello "Marco è più distratto e ritardatario, sente le cose differentemente, viene dal cinema e ha tempi differenti. La prima sera se ne è andato chiedendosi come faceva Pippo Baudo ai suoi tempi, fare TV è difficile". La scenografia vede due parti ben definite, una con l'atmosfera del late show americano, l'altra con la riproduzione di un appartamento. "Non sappiamo nemmeno noi cosa accadrà esattamente. Ci siamo conosciuti tempo fa con una cena. Poi galeotta fu la diretta su Instagram. Abbiamo mantenuto le nostre idee: volevamo fare uno show che andasse al di là del classico varietà, qualcosa di musicale. L'idea era quella di fare un late show anticipato, in prima serata. Lo abbiamo ribattezzato sit-show, con dentro un po' di sit-com, riferendoci a una poltrona per due ad esempio. Due personalità che si complementano in due studi televisivi distinti ma attigui, con gli ospiti che passano da un lato e dall'altro".

Giallini sottolinea: "Gli ospiti saranno inizialmente divisi, io ho i miei Giorgio i suoi. Ma poi può capitare che uno di loro vada in tutti e due gli appartamenti, o venga nel mio chiedendo dell'altro, non possiamo rivelare troppo poi ognuno fa come vuole, magari passa e non dice niente". Panariello: "Saremo vicini di studio, la mia parte sarà più di late show, con interviste e piccoli monologhi. Da Marco si suona, c'è musica, lui è un esperto un grande musicista, ci sono cantanti ospiti. Lui farà casino, io cercherò di fare interviste. Tra me e Marco ovviamente ci saranno dialoghi e scambi. Ci incontreremo sul pianerottolo, che sarà un po' la nostra zona franca. L'idea però è 'ognuno fa da se". Ci saranno monologhi e saranno trattati temi sociali o racconti autobiografici? Panariello: "Cercheremo di stare più lontani possibile dalla realtà, per staccare il cervello e far dimenticare il tutto. Quanto ai temi autobiografici, nei monologhi inseriremo quello che siamo stati e che siamo, verranno fuori anche vicende personali che tratteremo insieme. Potrebbero anche esserci tematiche dolorose. Fa parte della vita. Io e Marco abbiamo scoperto nelle nostre diversità passati simili, ad esempio abbiamo entrambi perso un fratello. Gli ospiti sono tutti amici e tra questi: Vinicio Marchioni, Edoardo Leo, Pieraccioni, Carlo Conti, Paola Turci, Kasia Smuntiak, lo chef Lamantia, Antonello Venditti. Ma anche personaggi che gravitano nel mondo di Rai 3. E Celentano "magari avercelo". "Cercheremo di tirar fuori dagli ospiti cose mai dette, o far fare loro cose mai fatte. Ci sarà anche uno spazio dedicato alla cucina. Inviteremo cuochi professionisti che verranno a imparare la cucina da Giallini ottimo chef io sono stato ospite da lui". E ancora l'attore romano: "Saremo coinvolti a volte anche in duetti. Giorgio ha una voce che mi ricorda Frank Sinatra, bellissima".

E che dire dei teatri chiusi? Panariello risponde secco: "E' scandaloso che un posto come il teatro, facilmente controllabile con distanziamento e mascherine, non si sia ancora riaperto. Sta ai cittadini, al buon senso, stare attenti anche in ambiti esterni al teatro. A volte è più pericoloso andare a comprare un paio di scarpe, che a uno spettacolo teatrale. Cercherei di bilanciare la situazione. Il nostro show avrebbe potuto avere un po' di pubblico. Sapere che non ne avremmo avuto è stato un po' first reaction: shock, come direbbe qualcuno, anche costruire le battute i monologhi, sapere che non c'è nessuno in sala che ride e applaude". "Noi qui siamo iper controllati, ogni giorno facciamo tamponi. Poi magari andiamo a comprare una maglietta a Via del Corso, e siamo circondati di persone." Giallini aggiunge che "La cultura da noi spesso è stata trattata come ultima per importanza". Per il direttore Franco di Mare "Questo programma nasce dalla felice intuizione di Friends&Partner di luglio scorso. Il titolo rimanda alla pellicola di Oldani del 1985 con Celentano e Pozzetto. Ma a me veniva in mente anche la coppia formata da Jack Lemmon e Walter Matthau".

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