Cultura

Pierluigi Diaco, torno in tv per mettermi "in ascolto"

Da 19/1 su Rai2 con "Ti sento". Primo ospite, Ct Roberto Mancini

Redazione Ansa

"Sarà perché faccio radio da 28 anni, ma per me il suono ha da sempre un valore superiore all'immagine. Anche in tv. Ascolto solo 33 e 45 giri, perché il suono della puntina del giradischi è diverso. E l'ho visto anche durante 'Io e te': basta una canzone per evocare così tanti momenti di vita vissuta in un ospite". Parola di Pierluigi Diaco, ogni mattina, dal lunedì al giovedì, pronto a dare la sveglia agli ascoltatori di Rtl 102.5 con "Non stop news" e da martedì 19 gennaio al debutto in seconda serata con "Ti sento", nuovo programma settimanale di Rai2. Al centro di ogni puntata (ne sono previste sette per ora), un ospite a partire dal Ct della nazionale Roberto Mancini, e il suono, in tutte le sue manifestazioni e sfumature, per tornare ad ascoltare davvero e rivivere squarci di memoria personale e collettiva. "In studio saremo circondati da schermi, quasi in una sorta di carrillon - racconta all'ANSA Diaco - Non so ancora di cosa parleremo con Mancini. Non preparo mai le interviste in anticipo, né parlo con gli ospiti al telefono. Preferisco un confronto sincero, leale, senza paletti". Il viaggio di "Ti sento" partirà dunque con una serie di immagini fotografiche montate su una canzone legata ai ricordi d'infanzia dell'ospite. Poi, con l'ascolto di dieci frammenti sonori, si indagherà il suo modo di "sentire" il mondo, attraverso la voce di un familiare, un Tg o un programma d'epoca, un dialogo rubato in strada, un film, una poesia (il format è di Diaco e Filippo Mauceri, scritto con Maurizio Gianotti, mentre Paolo Severini è il direttore creativo e Luca Nannini il regista). Infine, sarà l'ospite a doversi esprimere in una frase, una dedica, una poesia, un messaggio, anche solo una parola, che per lui abbia un significato importante e attuale. E poi con un disegno, da realizzare sul momento. Il tutto mentre l'artista Gek Tessaro darà corpo e colore alle suggestioni evocate con una particolarissima tecnica di pittura sull'acqua, in tempo reale. "Le innumerevoli telefonate che ricevo ogni mattina alla radio - prosegue Diaco - raccontano un'Italia di persone che stanno cercando di resistere e che hanno voglia di essere ascoltate. Anche il successo dei podcast dimostra quanto oggi ci sia un diverso atteggiamento verso l'ascolto. Con l'avvento del digitale è come se l'immagine avesse perso il suo mistero, che invece il suono mantiene ancora. Nel programma mi piaceva l'idea di partire da qualcuno che rappresentasse il gioco di squadra. Mai come in questo momento - spiega - gli italiani devono imparare a fare squadra, a rispettare le regole. Mancini è un gentiluomo vero. E un uomo di fede, tema che vorrei toccare con lui in maniera profonda. Credo che in questo periodo la fiducia in Dio sia messa a dura prova. Sarà interessante parlarne con un devoto". Ma il suo viaggio "all'ascolto" spazierà tra i campi più diversi, con l'arrivo, nella seconda puntata, della cantante Donatella Rettore. "Esistono ancora dei video di una nostra storica litigata - ammette Diaco -. Non ci siamo più visti né parlati, fino all'anno scorso a Domenica In. Abbiamo chiarito e ora ci rivediamo nel programma". Si prosegue poi con l'attrice Claudia Gerini e con il cantante trionfatore alla settima edizione di X Factor, Michele Bravi. "La dimensione sarà sempre quella legata ai sentimenti, che contraddistingue il mio modo di fare tv". Ma fra tanti ascolti e tante canzoni, qual è "il" brano di Pierluigi Diaco? "Anime salve di Fabrizio De André - risponde di getto lui - O qualsiasi album dei Sigur Ros: amo i dischi con un unico stato d'animo".

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