Cultura

Morto Falqui: Brachetti, fu lui a lanciarmi in Italia

Il noto trasformista apparve in tv nel varietà Al Paradise

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 NOV - "In quel caldo pomeriggio, nella pesante penombra che caratterizzava sempre la sua casa, gli parlai dei miei numeri e dei miei personaggi. Così lui mi prese come ospite fisso di Al Paradise, varietà del sabato sera. Lo spettacolo era il mio ritorno in Italia dopo 5 anni all' estero e grazie a lui ci tornavo dalla porta principale. Fu un'esperienza bellissima e ricca di insegnamenti . Nella vita passano pochi treni delle occasioni fortunate e uno di quelli lo guidavi tu, grazie Antonello!" A ricordare gli esordi della carriera artistica in Italia è Arturo Brachetti, artista poliedrico già conosciuto all'estero negli anni Settanta/Ottanta ma ancora sconosciuto in Italia, dove fu lanciato proprio grazie all'intuizione di Antonello Falqui.
    "Nel luglio 1984, in T-shirt e pantaloncini suonavo il campanello di una casa signorile dei Parioli. Ero molto ansioso.
    Un signore alto, austero, severo mi venne ad aprire. Era Falqui, il Regista con la R maiuscola della televisione italiana. Era il mio idolo fin da bambino, quando vedevo sullo schermo "Studio Uno, regia di Antonello Falqui" e sognavo di appartenere a quel mondo". Brachetti era già conosciuto a Parigi per la sua arte di trasformista, poi nel resto dell'Europa ma non in Italia e Falqui lo lanciò. Quest'anno tra l'altro, Brachetti festeggia 40 anni dal debutto di Parigi, al Paradin Latin, avvenuto nell'aprile del 1979. Brachetti era molto legato a Falqui, che andava sempre a vederlo al Sistina quando era in tour. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it