Cultura

Giancarlo Giannini, io pacifista in Catch-22

L'attore unico italiano nel cast della serie Sky

Redazione Ansa

C'è anche l'immenso Giancarlo Giannini, unico attore italiano del cast, in Catch-22 - la serie targata Sky Original in 6 episodi e tratta dall'omonimo romanzo antimilitarista del 1961 di Joseph Heller - ambientata nel nostro Paese durante la seconda guerra mondiale, che narra le vicende di uno squadrone dell'aviazione americana sul fronte italiano. A co-dirigere e produrre la serie il premio Oscar George Clooney, impegnato in prima persona come regista di due episodi e interprete dello spigoloso Tenente Scheisskopf.

La presentazione alla stampa in anteprima europea della serie, in onda in prima tv esclusiva dal 21 maggio, ogni martedì alle 21.15 su Sky Atlantic, si è tenuta a Roma. Presenti Christopher Abbott (protagonista nei panni del bombardiere John Yossarian), George Clooney, Gran Heslov (co-regista), Tessa Ferrer, Kyle Chandler e Giancarlo Giannini (unico italiano nel cast). Insieme a loro, l'altra co-regista Ellen Kuras e lo sceneggiatore Luke Davies.

"Quanto mi sono divertito", racconta Giannini. "E' un film anti-militarista e il libro, anti-militarista a sua volta, ha cambiato la storia della letteratura. Il mio è un cameo, ma tutti i grandi fanno i camei. George ed Ellen per me erano come i fratelli Coen. Il mio Marcello è un fanfarone molto intelligente: ricorda un po' Pasqualino Settebellezze. Solo che Pasqualino era un vigliacco, qui invece il personaggio è il più pazzo dei pazzi. Clooney è un bravo regista, perché dice poco non è invadente, mi ha mandato un cd con le battute recitate da lui e io ho solo copiato. Ho un lungo monologo e lui mi aiutava mettendo i cartelli molto eleganti per farmelo ricordare".

Giannini è il proprietario di un bordello nella Roma appena liberata dagli Alleati, un uomo vissuto e un tempo bellissimo, ma ancora affascinante. Quando si parla di patriottismo, politica e storia, Marcello, un pacifista con idee rivoluzionarie, non perde occasione per dibattere, anche piuttosto animatamente, con i giovani soldati americani. "Catch-22 è un perfetto rappresentante del Dna di Sky che si basa sul valore delle storie e sul collegamento col nostro Paese - spiega l'executive vice president programming di Sky Nicola Maccanico - perché se pensiamo a come sono oggi i conflitti umani è cambiato poco da quando è stato scritto il libro nel 1961. Aggiungo che un gruppo di talenti artistici così non è facile da vedere insieme".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it