Cultura

Le stagioni della Terra di Perrin e Cluzaud

Focus festeggia 5 anni. 28 luglio film evento

Redazione Ansa

Un susseguirsi di "stagioni" diverse che coprono uno spazio di 20mila anni, in cui cambiamenti climatici, storici, sociali, hanno contribuito a formare il mondo che conosciamo oggi e che, purtroppo, soffre della costante riduzione dello spazio vitale del mondo animale ad opera dell'uomo. In anteprima assoluta venerdì 28 luglio dalle ore 21:15 su Focus (canale 56 Dtti) il film documentario "I Cicli della terra" (Les Saisons,Galateé Film e Pathé, Francia 2015), firmato dai registi Jacques Perrin e Jacques Cluzaud che - con la voce narrante di Luca Ward - racconta con immagini coinvolgenti, girate lungo un arco di 4 anni, la storia dell'evoluzione dell'habitat naturale europeo dalle glaciazioni ad oggi. A 5 anni esatti dal suo debutto sul digitale terrestre, Focus (gruppo Discovery Italia) festeggia questa ricorrenza con un evento speciale. L'inverno si perpetrava da 80.000 anni quando, in breve tempo, una foresta immensa comincia a ricoprire tutto il continente. Una nuova configurazione planetaria e tutto è sconvolto. Inizia il ciclo delle stagioni, il paesaggio subisce una metamorfosi, flora e fauna evolvono. La storia ha inizio.

Ad un'interminabile era di ghiacci segue una foresta profonda e ricca, poi, sotto l'impulso dell'uomo, una ridente campagna. "Les saisons" è un'epopea sensibile e inedita che racconta la lunga e tumultuosa storia comune che lega l'uomo agli animali. Il quadro di come appariva l'Europa migliaia di anni fa è rappresentato con spettacolare realismo, utilizzando le tecniche e gli espedienti più creativi; le troupe coinvolte hanno evitato l'utilizzo di zoom in favore di una reale vicinanza di operatori e telecamere agli animali e alle loro interazioni; informazioni e documentazioni sono state raccolte nei centri specializzati di tutto il mondo, a colloquio con scienziati ed esperti evoluzionistici. La teoria di fondo è che le foreste primordiali europee fossero una sorta di Eden non ancora contaminato dall'Homo Sapiens che, fin da subito, appare come una minaccia per gli animali. La coppia Perrin-Cluzaud si è distinta per La vita negli Oceani (2009) e Il popolo migratore (nomination agli Oscar 2003 come Miglior Documentario).

"Ogni film è un rischio - dichiara Perrin - che ciascuno corre con l'entusiasmo come guida, "I cicli della Terra" lo è forse ancora di più, perchè abbiamo aggiunto alla dimensione spaziale, anche quella temporale. Bisogna essere abbastanza folli per lanciarsi in un progetto del genere". "Il film - racconta Cluzard - inizia quando la fisionomia del continente europeo fu alterata da un improvviso periodo di clima caldo e al posto del mondo glaciale una fitta foresta comparve a ricoprire l'Europa. Questo scenario verdeggiante fu il background ideale per una "età dell'oro" per le specie animali e per un periodo di convivenza pacifica". Girato tra le Alpi Marittime e la Bassa Normandia, dai Pirenei alle Ardenne alla Costa Azzurra, dalla Linguadoca all'Ile-De-France. Poi in Olanda, Polonia, Romania, Gran Bretagna, Norvegia, Svizzera, fino agli Stati Uniti, I cicli della Terra ha ripreso una moltitudine di specie animali, tra cui marmotte, cervi, lepri, cinghiali, cavalli, volpi, foche, scoiattoli, lupi, linci, grifoni, gufi, salamandre. L'uomo non fa la sua comparsa per i primi 40 minuti del film, permettendo ai registi di focalizzarsi sulle specie che diventeranno le star ricorrenti, introdotte nella loro forma più adorabile, quella dei cuccioli. Uscito nelle sale cinematografiche francesi e di oltre 10 paesi nel corso del 2016, in Italia è stato presentato in lingua originale al Trento Film Festival. Focus è visibile al canale 56 del digitale terrestre, 418 di Sky e su Tivùsat.

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