Cultura

La mia fuga da Scientology, la racconto in tv

Redazione Ansa

Per i suoi adepti è una religione che salva la vita, ma per chi non ne fa parte è una setta controversa: da un lato promette ai suoi adepti la possibilità di raggiungere la piena realizzazione personale e di liberarela Terra dal crimine, dalla guerra, dall'inquinamento, ma dall'altro è accusata di vessarli con estorsioni e truffe, compiendo anche frodi fiscali. Scientology ha milioni di fedeli in tutto il mondo, tra cui celebrità come Tom Cruise o John Travolta, eppure molte persone hanno deciso di abbandonarla. Tra i cosiddetti “disconnessi” (così è chiamato chi abbandona il culto) figura l'attrice americana Leah Remini (The King of Queens): nel 2013, dopo oltre trent’anni di appartenenza, la Remini ha deciso di lasciare Scientology che stava cercando di controllare ogni aspetto della sua vita.

Dopo il grande successo negli USA (oltre 2 milioni di spettatori per il primo episodio) Crime+investigation (canale 118 di Sky) presenta, dal 19 febbraio alle 22.00, La mia fuga da Scientology. La serie in sette episodi vede protagonista proprio Leah Remini che va alla scoperta delle storie personali degli ex adepti. In ciascun episodio è raccolta la testimonianza di un “disconnesso”, che racconta le ragioni che l’hanno spinto a lasciare la chiesa fondata da L. Ron Hubbard: dalle violenze psicologiche alle persecuzioni, dagli abusi alle minacce. "Spero che rendere noto al mondo cosa sta accadendo incoraggi altre persone a parlare”, spiega la Remini, “in modo che gli abusi cessino per sempre".

  

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