Cultura

Le regole del delitto perfetto, il black power è donna

Dal 27/1 su Fox, aspettando Empire. E su FoxLife torna Scandal

Redazione Ansa

(ANSA) - LOS ANGELES, 24 GEN - Alle nomination agli Oscar si è gridato allo scandalo perché nessuna delle candidature principali è andata a un artista di colore, sebbene Selma, sulla segregazione razziale nell'America degli anni Sessanta, sia fra i best movies. Sarà anche per questo che è ancora più facile notare la ventata di diversità che, al contrario, sta percorrendo il piccolo schermo.

Scandal, che vede protagonista Kerry Washington nei panni di una spregiudicata portavoce politica è arrivato alla sua quarta stagione (dal 30 gennaio su FoxLife) ed ora due nuove serie con protagonisti afroamericani fanno pensare che non si tratti di un'eccezione e che è vero, oggi la televisione racconta ottime storie e dipinge anche meglio del cinema quella diversità culturale e sociale che è rappresentazione della vita e della società di oggi.

Le regole del delitto perfetto, che arriva in Italia il 27 gennaio su Fox, vede protagonista Viola Davis che, fino a ieri, a 49 anni, poteva contare su una carriera fatta solo di ruoli minori (nel film il Dubbio aveva una sola scena e per quell'unico, ottimo, monologo ottenne una candidatura agli Oscar, candidatura che poi bissò due anni dopo, con The Help). Ora finalmente il piccolo schermo le offre l'opportunità di essere protagonista: "Quando mi è stato proposto questo lavoro ho avuto paura. Tutte le mie certezze sono venute meno. Ero convinta che la mia carriera sarebbe stata costellata di piccoli ruoli, tre o quattro scene in un film, abbastanza per ottenere un insignificante stipendio e poi essere di nuovo affamata, in cerca del mio prossimo ruolo. Stanno cambiando le cose? Non lo so. Quello che so è che Hollywood non ha mai trattato troppo bene le attrici di colore".

Nella serie, prodotta da Abc e distribuita da Disney Media Distribution, Viola Davis interpreta una professoressa di legge e avvocato della difesa combattiva e imprevedibile. "Annalise Keating è una donna molto diversa da me - dice l'attrice - è una provocatrice, le piace stuzzicare i suoi studenti per spronarli a uscire dagli schemi della solita vecchia, noiosa giurisprudenza ma, al tempo stesso, non esita a manipolarli per i suoi scopi, se necessario. Io ho 49 anni, la pelle molto scura e la voce profonda. Insomma, anche fisicamente calzavo a pennello la sua personalità".

C'è poi un'altra serie ad intera ambientazione afroamericana che sta facendo faville negli States. E' Empire, dramma ambientato nel mondo della musica che vede protagonisti Trai Byers, Jussie Smollett, Terrence Howard (Crash) e Taraji P. Henson (Il curioso caso di Benjamin Button), tutti membri di una ricca famiglia di imprenditori musicali di Philadelphia il cui capostipite scopre di essere affetto da una grave malattia. A chi lasciare l'etichetta Empire alla sua morte? Dopo due episodi la serie raccoglieva davanti al piccolo schermo più di 10 milioni di telespettatori negli Stati Uniti (in Italia arriverà il 3 marzo su Fox). 

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