Cultura

Press card, la storia di Maria Grazia Cutuli in scena a Palermo

Al Biondo il testo sulla giornalista uccisa in Afghanistan

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 03 MAG - Un tesserino, quello di giornalista, la Press Card, ottenuta con anni di sacrifici, notti insonni e un numero infinito di sigarette. La Press card era stato sempre il sogno di Maria Grazia Cutuli, la giornalista catanese, che aveva iniziato a La Sicilia di Catania. Viene ricordata con uno spettacolo andato in scena alla Sala Strehler del Biondo di Palermo, scritto da Gaetano Savatteri e Luana Rondinelli. Un monologo recitato da Valeria Contadino con convinzione e intensità.
    Il testo appassionato ricostruisce il percorso della giornalista del Corriere, dopo la lunga gavetta a Milano, dove affronta la diffidenza e il freddo di una città che è straniera al suo cuore, ma ieri come oggi offre molte opportunità a chi desidera fare il giornalista. Ma alla Cutuli non bastava la Press Card, lei voleva con tutta la determinazione di cui era capace, essere un inviata nei luoghi più impervi e pericolosi del pianeta. La morte la stava aspettando sulla strada che va da Jalalabad a Kabul, in Afghanistan. Con un reporter spagnolo e due guide si era ritrovata in un'area inaccessibile, dove erano state nascoste le armi chimiche, i gas nervini. Andare sui posti dove accadevano i fatti. Una cronista senza paure, con un bassissimo senso del rischio. Il suo sogno era quello di raccontare i segni della guerra e lavorare in difesa dei diritti umani, che in quei luoghi sono negati. Proprio nel 2001 era tornata in Afghanistan, subito dopo la tragedia delle Torri Gemelle a New York, ma il rischio non l'aveva mai fermata.
    Scene e costumi sono disegnati da Vincenzo La Mendola e fanno riferimento a quei pantaloni e a quelle sigarette con cui i talebani la vedranno come una minaccia. Le musiche sono di Fabio Abate. Repliche fino al 5 maggio. (ANSA).
   

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