(ANSA) - NUORO, 29 APR - Ascanio Celestini arriva in Sardegna
con "Rumba", il suo nuovo spettacolo ispirato al Santo di
Assisi. "Francesco è un intellettuale organico in senso
gramsciano, che aderisce alle classi subalterne e lotta
pacificamente per la loro emancipazione - racconta all'ANSA
l'artista romano -.
In scena martedì 7 maggio alle 20.30 al Bocheteatro di Nuoro,
mercoledì 8 alle 21 al Costantino di Macomer, giovedì 9 alle
20.30 al Teatro Akinu Congia di Sanluri e venerdì 10 alle 21 al
Centrale di Carbonia per la Grande Prosa del Cedac, "Rumba"
chiude una trilogia. "Un racconto cominciato dieci anni fa con
Laika e continuato con Pueblo, una storia ambientata in una
periferia qualunque", svela Celestini, tra i più significativi
interpreti del teatro di narrazione, dove l'impegno civile si
sposa con l'ironia e la poesia.
"I personaggi sono povera gente, non tanto diversa da quella
che incontrava Francesco nel XIII secolo", sottolinea il regista
e protagonista della piece. aggiunge. "Rumba", ovvero "L'asino e
il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del
supermercato", è una suggestiva favola moderna con musiche di
Gianluca Casadei e voce di Agata Celestini, le immagini sono di
Franco Biagioni, produzione Fabbrica, Fondazione Musica per Roma
e Teatro Carcano in collaborazione con il Comitato Greccio 2023.
Ottocento anni dopo il primo presepe vivente nel borgo
medioevale sui Monti Sabini, Ascanio Celestini reinventa la
rappresentazione della Natività in chiave contemporanea, e
racconta di Giobbe, magazziniere analfabeta, della Signora delle
Slot, di uno zingaro che fuma. Ma anche di Santa Chiara, "una
donna forte, più vicina a una guerrigliera che non a una
fanciulla sottomessa e contemplativa".
Raffinato affabulatore, autore e interprete di spettacoli
come "Cicoria", "Radio Clandestina", "Scemo di guerra", "La
pecora nera" e "Museo Pasolini", una carriera fra teatro, cinema
e letteratura, radio e tv, Celestini sottolinea che "l'arte
svolge sempre un ruolo attivo. La responsabilità dell'artista
sta nello scegliere. Non c'è comicità o dramma fine a se stesso.
Tutto è politico perché la neutralità intesa come equidistanza
non esiste se facciamo parte di una comunità. La 'neutralità' è
semplicemente indifferenza. E come scriveva Gramsci
'L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è
vita. Perciò odio gli indifferenti'". (ANSA).
Ascanio Celestini, il mio San Francesco sublima la non violenza
L'artista in Sardegna con Rumba, 'odio gli indifferenti'