Cultura

Il viaggio di Mastorna rinasce a Rimini con l'opera di D'Amico

Successo al Teatro Galli nell'allestimento di Valter Malosti

Redazione Ansa

(ANSA) - RIMINI, 24 OTT - E' stata accolta da calorosi consensi, ieri sera al Teatro Galli di Rimini, la prima assoluta della nuova opera fantastica di Matteo D'Amico , "Il viaggio di G. Mastorna", ispirata al film omonimo mai realizzato da Federico Fellini. Strano destino quello del Mastorna: Fellini, infatti, non amava il melodramma: "l'opera - scrisse - fa parte della mia italianità come i bersaglieri, Garibaldi, gli imperatori romani", tant'è che quando gli venne chiesto di allestire Aida per la riapertura nel 1981 del restaurato Teatro Comunale i Bologna, dopo vari tentennamenti rifiutò.
    A più di 50 anni dalla realizzazione della sceneggiatura del film e di parti del set, quel progetto si è ora concretizzato proprio in uno spettacolo operistico nel Teatro della sua città natale. Artefici il regista e voce narrante (quella dello stesso Fellini) Valter Malosti, autore di uno spettacolo giocato soprattutto su filmati e disegni dello stesso Fellini e quelli del successivo fumetto di Manara, abbinati a un sapiente e suggestivo gioco di luci di Cesare Accetta e Sergio Metalli.
    Il viaggio di G. Mastorna è un viaggio negli inferi di un uomo morto che non sa di esserlo, una sorta di moderno Orfeo. La pantomima tra suore e frati fa tornare alla mente il travolgente defilè ecclesiastico del film Roma: suggestiva cornice finale dentro la quale Mastorna ritrova la sua famiglia. Dal canto suo D'Amico, autore anche del libretto, ha utilizzato un piccolo organico di 18 strumentisti, sfruttandone le capacità cameristiche, per una partitura, poco più di un'ora e mezza la durata dello spettacolo, "che rifugge, per lo più, dalla contemplazione lirica e che avvolge tutto, battute del narratore comprese, nel suo fluire incessante". A parte Luca Grassi, il baritono che si è fatto carico di Mastorna, gli altri personaggi e i cori madrigalistici, inseriti in omaggio a Dante, sono stati interpretati dai soprani Yulia Tkachenko e Vittoria Magnarello, dal mezzosoprano Eleonora Lué, dal tenore Aslan Halil Ufuk e dal basso Ken Watanabe con gli attori Marco Manchisi e Matteo Baiardi. Ha suonato l'Orchestra Arcangelo Corelli diretta da Jacopo Rivani. Si replica il 4 novembre al Teatro Bonci di Cesena. (ANSA).
   

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