Cultura

De Lullo 100 anni dopo e i suoi Pirandello

Il ricordo di vent'anni di lavoro con la Compagnia dei Giovani

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 APR - ''Fin dai Sei personaggi, ho cercato di liberare Pirandello dalla maniera in cui veniva imprigionato, dalle assurde sottolineature del tono raziocinante del discorso, dal 'pirandellismo' in definitiva'' spiegava a suo tempo Giorgio De Lullo, di cui il 24 aprile si celebrano i cento anni dalla nascita nel 1921 e che resta nella storia del teatro soprattutto per le sue regie pirandelliane per quella Compagnia dei giovani con cui lavora per quasi vent'anni dal 1954 al 1972. Un lavoro di riscoperta e moderna rilettura di Pirandello che De Lullo cominciò nel 1963 con il testo più rivoluzionario, 'Sei personaggi in cerca d'autore', la cui messinscena è rimasta una sorta di archetipo e riferimento di tutte le regie che seguirono. ''Ho creduto necessario presentare un Pirandello europeo - proseguiva il discorso di De Lullo - e cioè sottrarlo all'atmosfera culturale e al teatro in cui egli stesso operò.
    Perché in realtà Pirandello è un autore che come forse nessun altro ha espresso i problemi di fondo del nostro secolo, problemi che sono di tutte le società e di tutti i Paesi, al di sopra di qualsiasi differenza politica e sociale''. Tra il 1963 e il 1974 sono sette i lavori di Pirandello portati in scena dai Giovani: dopo i 'Sei personaggi', 'Il giuoco delle parti' forse la regia più celebrata di De Lullo, 'L'amica delle mogli', 'Così è (se vi pare)', 'Trovarsi', 'Tutto per bene' e 'Enrico IV' (una delle grandi interpretazioni di Romolo Valli). Sono appuntamenti rimasti storici per la capacità di riproporre l'opera pirandelliana puntando sulla forza della parola, sulla sua capacità di farsi sul palcoscenico vita ed emozione. Il tradizionale razionalismo dell'autore diventava così un filosofico interrogarsi sul senso della vita e del nostro essere sociale, sfumandone il realismo esteriore con una nota antinaturalistica, psicologica e una stilizzazione estetica. Questo fu possibile non solo per il lavoro di De Lullo, ma anche per la qualità alta di tutti gli attori, tra cui spiccava Romolo Valli (colto e grande animatore del gruppo), capace appunto di pirandelliane geometrie come di nevrotiche perplessità, grazie a uno sguardo al fondo ironico e inquieto.
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it