Cultura

Guerritore, a Sanremo per dire che il teatro c'è

'Ospite' di Achille Lauro, un messaggio di ripartenza per tutti

Monica Guerritore - Foto di Antonio De Matteo

Redazione Ansa

(dell'inviata Angela Majoli) (ANSA) - SANREMO, 03 MAR - "Sono qui per dare il segno che il teatro c'è, e su un palco che ci spetta di diritto. L'Ariston una volta all'anno è prestato al festival, per il resto è nostro". Del suo impegno in prima linea non ha mai fatto mistero Monica Guerritore, che ha accettato l'invito di Achille Lauro e domani sarà a Sanremo, ospite con Emma Marrone di uno dei 'quadri' del cantante, artista e performer. "Il teatro è vivo anche in un accostamento così innovativo e generativo di nuove forme come quello di Lauro", si appassiona l'attrice in un'intervista con l'ANSA. "La sua chiamata ha inaugurato giornate spinte da un vento pieno di energia, la sua narrazione è quella di chi ha spostato più in là 'l'asticella del possibile'. Il suo talento è un motore potente: nel suo mondo espressivo spinto all'eccesso riconosco il mio teatro degli ultimi anni".
    Un'occasione per il festival per 'fare pace' con il teatro, dopo le polemiche e lo stop al pubblico in sala? "Da una parte - sottolinea Guerritore - è giusto che la platea sia vuota, così come quella di tutti i teatri italiani. Dall'altra mi piace sottolineare lo sforzo, direi commovente, che ho visto ieri sera da parte di Amadeus, Fiorello, Matilda De Angelis, del cast, degli artisti, dell'orchestra, per superare questo vuoto con affetto, con amore. In fondo siamo tutti qui a portare lo spettacolo con la 'S' maiuscola sulle nostre spalle. Le polemiche? Magari mi massacreranno, ma il teatro non si deve fermare, se c'è una sola possibilità di salire su un palco bisogna sfruttarla. Essere qui vuol dire che il teatro c'è. E l'impegno di tecnici, maestranze, personale della radio e della tv indica che si può ricominciare a vivere". Si avvicina il 27 marzo, giorno in cui nelle regioni gialle è attesa la riapertura di cinema e teatri: "Io sono pronta, ne sto parlando con il Vascello a Roma. Apro e mi metto lì con il pubblico, chi viene viene. L'importante è ricominciare, pur con tutte le difficoltà di questo periodo terribile". D'altronde, conclude, lo spettacolo dal vivo non ha la riproduzione. "Se la Ricordi non avesse registrato la Callas, non ne avremmo la voce, se non ci fossero i dischi non ci sarebbe Sanremo. Noi invece siamo legati al palco". (ANSA).
   

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