Cultura

Risate e indagini, tornano I Delitti del BarLume con Timi

Su Sky Cinema dal 12 gennaio. Cameo di Berti, Messeri, Veronesi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 GEN - Torna l'estate a Pineta fra risate e indagini. I Delitti del BarLume, la collection Sky Original prodotta da Sky Studios e Palomar liberamente ispirata al mondo dell'omonima serie di romanzi di Marco Malvaldi (Sellerio Editore), riparte con l'undicesima stagione in esclusiva su Sky Cinema e in streaming solo su Now dal 12 gennaio per tre venerdì. Le tre nuove storie saranno Il pozzo dei desideri, La girata e Sopra la panca.
    I film sono diretti da Roan Johnson - che delle storie è anche produttore creativo - e Milena Cocozza. Alla sceneggiatura Roan Johnson, Davide Lantieri, Ottavia Madeddu, Carlotta Massimi. Confermatissimo il cast: Filippo Timi è Massimo Viviani, Lucia Mascino la commissaria Fusco, Alessandro Benvenuti (Emo), Atos Davini (Pilade), Massimo Paganelli (Aldo) e il compianto Marcello Marziali (Gino) sono i "vecchini". E ancora Enrica Guidi (la Tizi), Corrado Guzzanti (Paolo Pasquali) e Stefano Fresi (Beppe Battaglia). Cameo per quattro guest star: Orietta Berti, Marco Messeri, Francesco Motta e Sandro Veronesi.
    Il padrone di casa di Massimo, Beppe e Tizi viene trovato morto in un pozzo; loro rischiano di rimanere senza casa e Pasquali la bancarotta. C'è un incidente durante una battuta di caccia e la Fusco non ci vede chiaro mentre il sindaco Pasquali, per far fronte ai debiti del Comune, multa tutta Pineta scatenando le ire dei bimbi. L'accoltellamento di un imprenditore vede coinvolto il padre della Tizi, preda delle amnesie. Ma davvero è stato lui? Una valigetta piena di soldi sembra essere la risposta a tutto, anche ai debiti di Pasquali, mentre al BarLume si svolge un improvvisato concerto di Orietta Berti con i bimbi e Beppe a fare da coro.
    "Il BarLume - spiega il regista - è una serie comedy, forse addirittura comica, dove però si parla di morti ammazzati, e basa il suo successo più che sui gialli, sui suoi personaggi e i loro drammi e inciampi personali e perfino esistenziali". "Parte arte come collection di film con un protagonista assoluto" e diventa sempre più orizzontale, e sempre più corale". La regola fondamentale è una: "Si può ridere di tutto, perfino della morte, e non deve mai e poi mai prendersi troppo sul serio".
    (ANSA).
   

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