Cultura

Trittico dantesco e colorato con Giannattasio

Il soprano a Berlino, 'il visivo contro il futuro distopico'

Redazione Ansa

Carmen Giannattasio, soprano da due decenni fra le primedonne più in vista dell'opera italiana, ha ottenuto una serie di personali successi alla Deutsche Oper di Berlino impersonando Giorgetta nel "Tabarro" di un "Trittico" pucciniano riproposto in chiave dantesca e ipercolorata.
    L'allestimento è un ennesimo tentativo dei teatri operistici berlinesi di evitare, attraverso l'innovazione visuale, quel "distopico futuro" che la stessa Giannattasio preconizza altrimenti per la lirica. Il soprano, rispondendo a domande dell'ANSA a Berlino, ha infatti dichiarato di temere per il comparto un triste futuro nel quale i teatri vedranno sempre più scarseggiare il pubblico di giovani: senza un'educazione scolastica musicale che li appassioni, e di certo non aiutati nella concentrazione dalle dinamiche dei social, che prepongono contenuti della durata di pochi secondi (agli antipodi di una lunga opera con i fondali di cartapesta) "come potranno mai appassionarsi a questo genere?", ha chiesto retoricamente Giannattasio.
    Il Trittico della regista teatrale tedesca PÕnar Karabulut, andato in scena come repertorio in sei repliche dal 30 settembre al 17 ottobre, ha la Divina Commedia come filo conduttore esplicitato dal verso "Lasciate ogni speranza, voi che entrate" il quale, luminoso, campeggiava sul palco nel finale del Tabarro.
    La messa in scena in cui ha cantato Giannattasio è connotata dall'acqua, richiamo ai fiumi e paludi infernali tra cui però la cantante appare vestita di rosa come una Barbie. "Suor Angelica", la seconda delle tre opere di un atto in cui si articola il Trittico di Giacomo Puccini, richiama il Paradiso e "in questo allestimento crea veramente un'altra dimensione, attraverso colori come il viola ciclamino e l'arancione", ha sottolineato. Il terzo atto, Gianni Schicchi, ovvero l'unico personaggio realmente presente nell'Inferno Dantesco, a Berlino è allestito all'interno di quello che potrebbe essere un Purgatorio in cui i parenti dello zio Buoso hanno la pelle verdastra e fattezze spassosamente deformi.
    Circa il ruolo della bellezza femminile e maschile nell'opera attuale, Giannattasio ha detto che l'avvenenza "è un'arma a doppio taglio": crea preconcetti, soprattutto all'inizio della carriera, quando purtroppo occorre uno sforzo aggiuntivo per dimostrare il valore della voce oltre all'aspetto". Però, una volta superata la barriera della diffidenza iniziale e dimostrato il proprio valore artistico, ha aggiunto, può essere un "plus" ma solo inteso come "mettere a servizio dell'interpretazione sé stessi a 360 gradi: voce, gestualità, estetica, mimica, interpretazione. Ogni parte di sé è un anello della catena intorno a cui si costruisce un'interpretazione sia essa Traviata, Carmen, Manon, Tosca".
    Quest'ultima, a suo avviso, è un "punto di arrivo per qualsiasi primadonna" (e notoriamente suo cavallo di battaglia).
    "Altro discorso è se il mero aspetto o il traino della popolarità sui social al di là delle capacità, porta a taluni ingaggi", ha aggiunto. Giannattasio ha raccontato a tal proposito di aver opposto diversi rifiuti a non meglio precisati allestimenti dichiarati "demenziali o troppo audaci" che le sono stati proposti, poiché non si riconosceva nelle scelte artistiche volte meramente a stupire senza una reale costruzione artistica alla base.
    Questo Trittico, di cui peraltro è in preparazione un dvd, torna alla Deutsche di Bismarckstrasse il 9 e il 14 dicembre.
    Giannattasio nei prossimi mesi si dividerà tra Brasile, Italia, Spagna, Francia e di nuovo Germania, per una Gioconda agli inizi del 2024. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it