Cultura

Cristiano Minellono: così con Cutugno nacque L'Italiano

Il paroliere all'ANSA, quel testo non è politico, è un inno

Redazione Ansa

    "Io e Toto Cutugno abbiano lavorato insieme da fine anni '60 a inizio anni '80, un sodalizio importante, che poi personalmente è durato tutta la vita e oggi lo piango, gli ho voluto un bene dell'anima. Io da paroliere, lui da musicista e cantante, insieme abbiamo scritto L'Italiano, Soli, Il tempo se ne va e tanti altri successi": è il ricordo all'ANSA dell'autore Cristiano Minellono. "Io e Toto facemmo tutto un album di Adriano Celentano, Soli, poi gli portammo L'italiano era una canzone perfetta per lui ma la bocciò: "è troppo banale, troppo logica per me", disse e fu così che la cantò Toto con quel successo incredibile". Come nacque quel testo? "Molto semplicementne una mattina sono tornato a casa non avevo sonno, ho acceso la tv e c'era Buongiorno Italia, un programma su Canale 5, suggestionato da quella bella frase ho preso una penna e ho scritto un testo che è un ritratto degli italiani, ma non è sole, pizza e mandolino, ci sono i difetti, le abitudini, l'ipocrisia di chi tiene la bandiera in tintoria e la tira fuori al momento opportuno". E però è una canzone diventata politica... "De Andrè mi definì un anarchico individualista. L'Italiano è solo un inno vero, sincero che porta un po' di patriottismo ma senza accenni". Eppure per la destra è una hit dei comizi.
    "Ma in Italia - risponde Minellono - tutto viene strumentalizzato. E' apolitico come me e Toto, e a Rabat ci accolsero il presidente Pertini al posto di suonare Fratelli d'Italia". A Sanremo arrivò quinto. "Si ma a Domenica In con le votazioni con il Totip da casa fu subito primo e da allora quella canzone non si è mai fermata e così fu per Toto Cutugno.
    In Russia, Ucraina, Bielorussia - conclude il 77enne paroliere - era un semidio, con folle oceaniche ai concerti". 

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