Cultura

Lavia e Pasolini al Festival Fortissimo a El Jem in Tunisia

In anfiteatro romano anche Omaggio a Morricone

Redazione Ansa

(ANSA) - EL JEM, 24 SET - Le parole, i versi di Pier Paolo Pasolini risuonano nella cavea e sotto i tre ordini di archi dell'anfiteatro di El Jem in Tunisia in un naturale rimando al nostro Colosseo e alle passeggiate romane tra Gianicolo, Trastevere e Caracalla del poeta de 'la meglio gioventù', letto con la consueta abilità da Gabriele Lavia e Federica Di Martino con l'accompagnamento del quintetto d'archi dell'Orchestra Filarmonica Calabrese per il Festival Fortissimo, che si concluderà nei giorni prossimi al Politeama di Tunisi con una serata omaggio a Franco Corelli, il tenore di cui ricorrono i cento anni dalla nascita, e una a Astor Piazzolla. Lavia ha scelto il Pasolini più intimo e riflessivo assieme a quello 'luterano' e 'corsaro' che attacca conformismi piccolo borghesi o visioni politiche, come qui nella poesia dedicata ai giordani "terrore di Israele" e per lui "solo profughi che piangono", chiudendo i versi con "un povero sentimento d'amore".
    Ma quello più vero, intenso e addolorato, è in 'Parole di figlio', in cui si rivolge alla madre morente: "E' dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia" per quel contrasto lacerante tra la sua "fame d'amore, di corpi senza anima, perché la mia anima sei tu", quella sua debolezza di vita fisica da sperimentare sino in fondo, di cui approfitteranno i suoi assassini per quel "barbaro omicidio che ci commosse tutti", come sottolinea sempre Lavia. La seconda parte della serata invece è servita a recuperare parte del concerto 'Omaggio a Morricone', saltato per un improvviso temporale la sera prima. (ANSA).
   

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