Cultura

Carlo Felice Genova, arriva Anna Bolena di Donizetti

Sovrintendente Orazi, "c'è grande attesa per questo spettacolo"

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 08 FEB - Dopo l'inedito dittico formato da "La Serva padrona" di Pergolesi e "Trouble in Tahiti" di Bernstein, il Carlo Felice di Genova dedica il primo semestre del '22 al grande repertorio lirico italiano, da Donizetti a Puccini, da Verdi a Rossini. Venerdì 18 (ore 20), arriverà Anna Bolena di Donizetti. L'allestimento, una coproduzione con il Regio di Parma che lo ha messo in scena negli anni scorsi, è stato presentato dal sovrintendente Claudio Orazi e dal direttore artistico Pierangelo Conte. Con loro il direttore d'orchestra Sesto Quatrini e alcuni interpreti fra i quali Angela Meade (Anna Bolena) e Marina Comparato (Smeton). L'opera manca dalle scene genovesi dal 1869, quando fu rappresentata al Teatro Doria, mentre per trovare una recita nel vecchio Carlo Felice si risale risalire al 1851. "C'è grande attesa per questo spettacolo - ha detto Orazi -. Abbiamo avuto richieste da più parti e saranno con noi gli Amici della Scala. Sarà un'edizione di spicco con un cast importante" che prevede accanto ad Angela Meade, Nicola Ulivieri (Enrico VIII), Sonia Ganassi (Giovanna Seymour), John Osborn (Lord Percy), Roberto Maietta (Lord Rochefort) e Manuel Pierattelli (Sir Hervey). La regia è di Alfonso Antoniozzi, coreografie di Luisa Baldinetti. "Anna Bolena - spiega Conte - completa il ciclo donizettiano che negli anni passati ha portato qui Roberto Devereux e Maria Stuarda. Il titolo era previsto da tempo ma era saltato per il covid". "Sono molto attento alla tradizione belcantistica italiana - ha detto il direttore Sesto Quatrini - che andrebbe segnalata all'Unesco come bene immateriale. Anna Bolena è sotto questo aspetto significativa. C'è chi sostiene che Donizetti abbia compiuto un balzo improvviso a livello altissimo ma non sono d'accordo: rappresenta il culmine delle sue precedenti esperienze. Non a caso riprende materiali di opere precedenti che qui trovano la loro collocazione. C'è un'attenzione alla parola straordinaria finalmente Donizetti può lavorare su un libretto (del genovese Felice Romani) all'altezza della situazione". (ANSA).
   

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