Cultura

Britney Spears chiede la rimozione dal 'giogo' paterno

Nuovo avvocato indica nuovo 'custode'; stop a "incubo kafkiano"

Britney Spears chiede rimozione dal 'giogo' paterno

Redazione Ansa

NEW YORK - Più volte aveva proclamato di volerlo 'out' e adesso è passata dalle parole ai fatti: Britney Spears, attraverso il suo nuovo avvocato Mathew Rosengart, ha ufficialmente chiesto alla Superior Court di Los Angeles di rimuovere suo padre Jamie dal ruolo di "custode legale" di tutti i suoi asset: liberando in questo modo la pop star da quello che lo stesso Rosengart ha definito "un incubo kafkiano". Al posto di Jamie Spears, Rosengart ha chiesto che sia Jason Rubin, "un professionista qualificato", ad occuparsi delle finanze della cantante. Britney ha un portafoglio di 2,7 milioni di dollari in contanti e altri asset pari a 57 milioni di dollari.

Rubin, stando al suo sito web, ha una vasta esperienza nella gestione di trust complessi ma anche di casi di sfruttamento finanziario di anziani attraverso l'istituto legale della "custodianship", lo stesso che, su richiesta paterna, è stato imposto alla Spears nel 2008 dopo una serie di pubblici episodi di crollo mentale. Da anni Britney si era ripetutamente lamentata del giogo a cui il padre l'aveva sottoposta: una prigione dorata, ma pur sempre una prigione, che la cantante aveva descritto con particolari a effetto ("vorrei un altro figlio", aveva detto, "ma non mi permettono di togliere la spirale") durante una clamorosa udienza il 23 giugno in cui era intervenuta per la prima volta "in voce". In quell'occasione la popstar aveva sparato addosso al padre e proclamato l'intenzione di far causa a lui e al resto della famiglia. La mossa di rimpiazzare sarebbe ora il primo atto verso la totale "liberazione" di Britney in una strategia che porterebbe la giudice Brenda Penny a riesaminare la validità della "custodianship".

Rosengart è il primo avvocato scelto direttamente da Britney: il suo predecessore, Samuel Ingham, era stato nominato dalla corte e, secondo media come il 'New York Times' e il 'New Yorker', sarebbe stato troppo vicino a Jamie Spears. In atti giudiziari visionati dal Los Angeles Times, il nuovo legale ha definito "velenosa" la relazione tra la Spears e suo padre, insinuando che "sta mettendo a rischio la salute mentale, il benessere e l capacita" della cantante "di "andare avanti nella sua straordinaria carriera". Quanto all'acume finanziario di Jamie, che per anni ha sostenuto di aver salvato la figlia dalla sicura bancarotta, Rosengart ha parlato di "abusi di potere e della evidente dissipazione della fortuna della Spears". Per non parlare del salario da 16 mila dollari al mese che Jamie incassa in virtù del suo ruolo di "custode" in aggiunta a una percentuale degli incassi dei concerti della figlia. "E' comune che manager, agenti e altri professionisti dello spettacolo ricevano una percentuale sui guadagni di un artista. Ma questo - ha argomentato Rosengart - non è il ruolo del signor Spears. Lui è un 'custode' e come tale dovrebbe essere aggravato, non guadagnare, dall'istituto della 'custodianship'". 

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