Il festival 2018 aveva sancito la reunion della band dopo una pausa durata cinque anni, quello che è ormai alle porte "è una conferma per noi stessi, un modo per rimettersi il completo buono, per fare ordine e concentrarsi solo sulla musica. Ci stava tornare, anche per tirare le somme dopo un anno intenso tra live e singoli". Francesco Sarcina, leader de Le Vibrazioni, spiega così la scelta della band di tornare per la terza volta in gara a Sanremo con il brano Dov'è, una ballad old school firmata dallo stesso Sarcina, con Roberto Casalino e Davide Simonetta, che pesca nel passato e nella storia, ormai ventennale, del gruppo che - per ora - non ha nessuna intenzione di prendere altre pause.
"L'abbiamo scritta esattamente con l'idea di fare Sanremo. Ed è stato un ritorno alle origini totale, a quel sound che ci ha caratterizzato fin dall'inizio, senza la volontà di voler colpire come avevamo fatto nel 2018 con Così sbagliato". Nel brano, che racconta un amore finito e la voglia di ripartire, "c'è tanto di mio - racconta Sarcina, reduce da una turbolenta separazione dalla moglie Clizia Incorvaia -, c'è quello ho vissuto. La musica serve anche a curare le ferite, a vomitare fuori quello che ti ha colpito e fatto soffrire. Ora sto bene, la musica a volte è dannazione, ma anche salvezza". In lavorazione c'è un album, "che spero uscirà entro la primavera", ma nel frattempo, a partire da marzo, c'è un tour nei teatri, con un'orchestra di 20 elementi, che mescola rock e musica classica. "Sono generi meno distanti di quello che possiamo immaginare. La tensione che ti arriva oggi con l'elettronica, una volta ti arrivava dalla pressione sonora e fisica sullo strumento. E' facile fare casino con il rock, ma anche con la classica c'è da divertirsi".
Al loro fianco, a dirigere l'orchestra, ci sarà Peppe Vessicchio. Ma il maestro più amato e atteso del festival, con i suoi papillon colorati e la sua presenza rassicurante, sarà anche all'Ariston? "Stiamo provando a portarlo con noi", conferma Sarcina, che per la serata delle cover ha stupito con la sua scelta inconsueta: Un'emozione da poco, portata al successo nel 1978 da Anna Oxa. "La canzone scritta da Fossati è bellissima e lei un'artista che non le ha mai mandate a dire a nessuno. Ne faremo una versione prog, che sembrerà quasi un musical. E se la leggi dal punto di vista di un uomo è ancora più forte". Come ospiti hanno chiamato i Canova. "Glielo dovevo. Ai tempi di Amici, si presentarono a metà programma: da giudice io li lasciai fuori a favore dei Dear Jack, che erano dentro dall'inizio. Feci quella scelta per proteggerli. Mi ricordano Le Vibrazioni dei primi tempi. E da band tifiamo per le band". Sarcina interviene anche sulle polemiche che stanno agitando il festival. "Le critiche sono aria fritta - tuona sulla vicenda Junior Cally -. Chiacchiericcio. Un artista è libero di fare quello che vuole. E se è seguito, vuole dire che ha ragione lui. Quindi le critiche sono all'artista o ai suoi fan? E poi la coerenza dov'è finita? Lo avete scelto per il festival, dovete tenerlo. Sarà il pubblico a giudicare, un artista può piacere o non piacere. Squalificarlo sarebbe sbagliato". E difende anche Amadeus, finito nel tritacarne per le frasi ritenute sessiste: "Può capitare di sbagliare, ha sulle spalle una macchina incredibile. In questa epoca le donne vanno portate su un petalo".
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