Cultura

Mika, ho fatto pace con il mio passato

In intervista a Vanity Fair cantante svela segreti di famiglia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 SET - "Avevo sette anni. Mio padre, consulente finanziario, era stato preso in ostaggio in Kuwait. È tornato sette mesi dopo, cambiato: non riuscivamo più a chiamarlo papà, non lo riconoscevamo più". Mika racconta a Vanity Fair, in edicola che gli dedica la copertina del numero in edicola da mercoledì 18 settembre, i segreti della sua famiglia. Quel trauma, rivela, coincise con il tracollo economico, con il trasferimento a Londra, con i suoi problemi ("su tutti la dislessia e poi l'espulsione da scuola"). In quella vicenda familiare ha individuato l'origine della sua crisi creativa esplosa quattro anni, oggi superata con l'arrivo del nuovo album My Name is Michael Holbrook, che porta il suo nome. "Volevo prendere le distanze da Mika. Non sapevo da che parte cominciare. Così mi sono detto che dovevo buttarmi verso l'ignoto, e per me l'ignoto è la famiglia di mio padre. Ho sentito il bisogno di difendere le mie radici e ho cominciato a scrivere: My Name is Michael Holbrook, I was born in 1983".
   

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