Cultura

Briga, canto questo periodo di confusione

'Che cosa ci siamo fatti' è il nuovo album

Redazione Ansa

"Ho cominciato con il rap perché non ero pronto. Oggi invece canto il mio cambiamento e un momento storico di grande confusione". Lo presenta anche così, Briga, il nuovo album intitolato 'Che cosa ci siamo fatti' in uscita venerdì 1 giugnoì. Parla di cambiamento, il cantautore romano, perché del suo passato alle prese con hip hop e dintorni, oggi, è rimasto ben poco. Il nuovo lavoro da studio firmato Briga è infatti un concept album pensato come una sorta di sonorizzazione cinematografica del romanzo che lo stesso Mattia Bellegrandi in arte Briga aveva dato alle stampe lo scorso anno, con il titolo di 'Novocaina, una storia d'amore e di autocombustione'.

"Vengo dal rap ma sono sempre stato un rapper atipico - ha spiegato Briga - perché alle strofe serrate ho sempre legato un certo tipo di liriche. Non so cosa pensino di me i rapper italiani, ma con alcuni come Emis Killa e Moreno siamo amici. Certo a qualcuno non era piaciuto che io andassi ad Amici". Al talent di Maria De Filippi, Briga ha partecipato nel 2015 cercando di crearsi comunque un percorso ritagliato sulle proprie capacità. "Non sono qui oggi perché l'ha deciso un programma televisivo - ha detto la voce delle nuove 'Ciao papà', 'Mi sento strano' e 'Volevo essere per te' - ma perché sono dieci anni che faccio questo mestiere. Non sono andato ad 'Amici' per diventare famoso ma per avere la possibilità di lavorare con professionisti dai quali imparare qualcosa. Il risultato di tanto lavoro fatto negli anni è anche questo disco, fatto in controtendenza perché ho la necessità di dire qualcosa che mi distingua da questo grande fast food di cui tutti siamo ormai parte". Il nuovo progetto discografico, con undici brani inediti oltre ad una ghost track, racconta anche di un codice generazionale e di un cortocircuito sociale descritto al modo di Briga.

"Ho sempre trattato la musica come la cosa più seria del mondo - ha detto il cantautore romano - e questa volta ho voluto raccontare anche una società dove in tanti vagano senza sapere dove andare esattamente". Tra racconti della sua Roma ('Mi viene da ridere/Trastevere'), l'amore al tempo delle incertezze ('Dopo di noi nemmeno il cielo') e qualche assaggio di musica più sperimentale ('Overlay'), Briga ha fatto un pensiero anche al cinema. "Sarebbe bello se il libro - ha detto il diretto interessato - che è poi stata la base per nascita di questo disco, potesse un giorno trasformarsi in un film-denuncia dedicato ad un periodo in cui siamo tutti palline da flipper".

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