Cultura

Vegas Jones, orgoglio di periferia

Fenomeno trap da Cinisello presenta disco tra featuring e viaggi

Redazione Ansa

Tra l'hinterland milanese e Malibu, il viaggio di Vegas Jones riparte con 'Bellaria', primo album ufficiale per il rapper di Cinisello Balsamo, appena uscito dopo il successo certificato oro e platino del mixtape 'Chic Nisello'. Proprio un quartiere della città alle porte di Milano dà il titolo al disco imprimendovi l'immagine di una vita orgogliosamente vissuta in periferia: "Bellaria è anche il mio nomignolo - spiega l'artista, al secolo Matteo Privitera, presentando il disco a Milano - Quello che canto è il mio mondo, le storie che vedo, me stesso".
Un disco dal forte valore personale, insomma, secondo Vegas Jones, che ricorre solo a tre featuring: Madman & Gemitaiz in 'Brillo' ("Volevo la loro energia"), Guè Pequeno in 'Mamacita' e la dominicana Jenn Morel in 'Drive By'. Con alcune eccezioni, come 'Il viaggio' dal passo leggero e danzereccio, il disco non nasconde gli influssi trap americani: da un lato le produzioni di Boston George, JoeVain, Andry The Hitmaker e Kid Caesar ne presentano le casse lente, tastiere oscure e ritmiche spezzate; dall'altro il canto di Privitera unisce al flow terzinato e all'autotune di Atlanta anche sporadiche metriche classiche. "Per me la trap è una sonorità inevitabile in quel che esce oggi, ma prima di tutto è una serie di temi eterni dell'hip-hop", dice l'artista. Si tratta di un materialismo e uno sfarzo capaci però di trasformarsi anche in trappola mentale, come canta in 'Trappola'. Sono allora i contrasti a spiccare, le dicotomie tra il suburbio lombardo e il glamour di Malibu, tra Cinisello e Milano: "Non so cosa ci sia nell'aria di Cinisello, ma tanti creativi vengono da qui, rapper, fotografi, videomaker: sicuramente c'è un senso di rivalsa nell'esserci cresciuti e farcela lo stesso". Quartieri come Bellaria sono allora il set di quadri suburbani il cui fascino estremo alimenta il mito della trap. "Se diventeremo pop sarà per ascolti e non per contenuti. Ci mancano radio e tv, servirebbero più programmi come quello di Cattelan, ma i ragazzini già ci seguono, e per me non è un problema: anche Vasco è esploso grazie a loro".

   

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