Cultura

Trionfo alla scala per i 75 anni di Pollini

Per il compleanno anche un disco 'Late works' dedicato a Chopin

Redazione Ansa

Sette minuti di applausi, grida di bravo e tutti in piedi per il maestro Maurizio Pollini tornato alla Scala per festeggiare i suoi 75 anni, compiuti il 5 gennaio scorso. Il grande pianista milanese ha voluto celebrare questo traguardo al Piermarini, dove ha tenuto nel corso della carriera ben 141 concerti, e dove ha esordito sedicenne nel 1958, con un programma che accosta le Sonate n° 8 "Patetica", n° 24 "µ Therèse" e n° 23 "Appassionata" ai Drei Klavierstücke op. 11 e ai Sechs kleine Klavierstücke op. 19 di Schönberg.
    E Milano, la sua Scala, gli ha così tributato il doveroso trionfo ma anche un sentito riconoscimento per un maestro, punto di riferimento ineludibile nella storia del pianismo degli ultimi decenni ma anche una delle figure più eminenti della musica e della cultura del Paese. Le sue interpretazioni di autori come Beethoven, Schumann o Schönberg hanno gettato una luce nuova su questi autori, mentre la sua lettura di Chopin ha radicalmente mutato la comprensione di questo autore. Proprio a Chopin sarà dedicato il CD "Late Works" in uscita per Deutsche Grammophon il 27 gennaio. DG festeggia il compleanno del grande pianista anche con la pubblicazione dell'integrale delle incisioni in un cofanetto da 55 CD. Pollini ha segnato gli ultimi decenni anche con la sua difesa appassionata della musica contemporanea e con il suo costante impegno civile; proprio al superamento delle barriere tra repertorio storico e musica d'oggi sono stati dedicati i numerosi "Progetti Pollini" che l'artista ha presentato nelle maggiori sale da concerto internazionali, tra cui l'ultimo alla Scala risale alla Stagione 2013/2014.
    La vita artistica di Maurizio Pollini è strettamente legata al Teatro alla Scala, dove ha debuttato sedicenne nel 1958 eseguendo in prima assoluta la Fantasia per pianoforte e strumenti a corda di Giorgio Federico Ghedini sotto la bacchetta di Thomas Schippers. Vi sarebbe tornato due anni più tardi, subito dopo la vittoria al Concorso Chopin di Varsavia, con il Primo Concerto di Chopin diretto da Celibidache, e poi costantemente per 141 tra recital e concerti con direttori come Abbado, Muti, Barenboim, Boulez e Chailly, presentando un vasto repertorio che spazia dal Romanticismo alla musica contemporanea, inclusa l'integrale delle Sinfonie di Beethoven in sette concerti nel 1995.(ANSA).
   

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