Cultura

Gigi D'Alessio lascio la Siae, a Soundreef la raccolta dei miei diritti

'Mi ha convinto trasparenza, tanti altri mi seguiranno'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 MAG - ANSA) - ROMA, 28 MAG - "Mi ha convinto la trasparenza, mi seguiranno in tanti". Dopo Fedez anche Gigi D'Alessio sbatte la porta e lascia la Siae per Soundreef, la piccola società specializzata nella gestione dei diritti musicali che vanta un riconoscimento ufficiale in Inghilterra per la raccolta dei diritti d'autore. E il nuovo caso porta allo scoperto la battaglia politica sempre più accesa di chi si oppone al monopolio Siae. Con il Movimento 5 Stelle, ma anche il presidente dei Giovani di Confindustria Marco Gay e il deputato di Conservatori e Riformisti Daniele Capezzone che applaudono alla scelta del musicista napoletano. "Non è col protezionismo che si crea valore ma favorendo la libera concorrenza si fanno migliori servizi e prodotti". La Siae risponde a stretto giro: "la nostra ripartizione è gestita in modo del tutto trasparente", da Soundreef "campagna acquisti", rilancia il presidente Filippo Sugar. D'Alessio, 20 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e un repertorio di circa 750 brani, spiega di aver dato mandato a Soundreef di riscuotere i suoi proventi dal 1 gennaio 2017. Racconta di essere stato "sempre attento alle novità" e di essersi avvicinato con curiosità a Soundreef: "Ho cercato di capire meglio e mi ha convinto la trasparenza della rendicontazione al contrario di quella Siae che non è analitica e non chiarisce con esattezza da dove arrivano i proventi. Non era per me una scelta facile, ma ho creduto nel progetto di questi giovani e credo nel libero mercato. Laddove c'è il monopolio il mercato non cresce". Accanto a lui il giovane Ad di Soundreef Davide D'Atri, gongola: "l'arrivo di Gigi ci testimonia che siamo sulla strada giusta dell'innovazione, e della necessità di cambiare garantendo meglio tutti, soprattutto i più deboli", commenta. Poi rilancia: "Credo che presto assisteremo a un effetto domino. Abbiamo tanti contatti in fase avanzata di artisti che hanno espresso la loro volontà di cambiare, esercitando la libertà che la Direttiva Barnier riconosce loro". Tant'è. Se il ministro Franceschini, poco più di un mese fa si era detto contrario in questo caso alla strada della liberalizzazione ("I diritti restino alla Siae, ma serve subito una profonda riforma per rendere la società più efficiente") dal Parlamento il Movimento 5 Stelle appoggia in pieno i transfughi: "L'addio alla Siae da parte di alcuni big della musica italiana, oltre a tanti altri artisti che si sono dichiarati contrari al suo monopolio, da Ligabue agli Almamegretta - commentano i deputati M5S della commissione Politiche Ue- dimostra che in Italia la gestione dei diritti d'autore in regime di monopolio da parte della Siae ha ormai fatto il suo tempo". Mentre il capogruppo Sergio Battelli, sottolinea che "il Monopolio della Siae è un'anomalia comune in Europa solo alla repubblica ceca". L'M5S, che si è battuto in Commissione e in Aula alla Camera, in occasione della discussione della legge di delegazione europea per far accogliere le indicazioni 'anti-monopolio' della direttiva Ue Barnier, ha messo a punto ora una proposta di legge per superare il monopolio Siae e regolamentare il mercato proponendo, ricorda Battelli, "anche l'utilizzo di licenze creative commons". Marco Gay, presidente dei Giovani di Confindustria, spiega di vedere "di buon occhio le liberalizzazioni, purché dentro ad un quadro di regole chiare e precise". "Mi auguro che la direttiva Barnier possa essere recepita al meglio anche dal nostro Parlamento dove in tanti sostengono con convinzione le liberalizzazioni anche se delle resistenze continuano a ostacolare lo sviluppo del mercato libero, il nascere di nuovi soggetti imprenditoriali, di un'economia e di occupazione ad essi collegati - dice - l'apertura ad altri soggetti, sono certo, è anche uno stimolo per la stessa Siae a fare meglio". La discussione è aperta.(ANSA).

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