Cultura

Camera d'ascolto, figli della crisi...di nervi

Primo album del gruppo milanese, ironia su stallo italiano

Redazione Ansa

    (ANSA) - MILANO - "Figli della crisi...di nervi" è il primo album dei milanesi Camera d'Ascolto. Il lavoro da studio, registrato e mixato da Fabrizio Vercellino degli Io?Drama e da Federico Slaviero, nelle intenzioni degli autori è, per dirla con parole loro, un ironico richiamo allo stato di stallo esistenziale vissuto dai ventenni italiani di questi giorni.
    "La nostra è la generazione che più di tutte risente degli effetti della crisi, ne siamo figli, appena diventati maggiorenni il nostro futuro si è oscurato lasciandoci inermi e incerti. Conquistare l'indipendenza è un sogno" - spiegano loro - " e noi nei nostri testi cerchiamo di raccontare l'effetto che questa situazione porta a livello emotivo e psicologico".
    Per sottolineare l'aspetto surreale della situazione alla quale i Camera D'Ascolto si riferiscono nei loro racconti messi in note, la copertina dell'album, nata da un'idea di Steso, il cantante e realizzata da Stefano Facca, è la rivisitazione, ambientata sui Navigli di Milano, della famosa opera pittorica 'La Grande Guerra' di Magritte. Lo stesso nome della band, Camera d'Ascolto, è un omaggio all'omonima opera del pittore belga.
    L'album del gruppo milanese è composto da un totale di dieci tracce che vanno da 'Placebo', singolo che ha anticipato l'album al completo dato alle stampe lo scorso mese di giugno, fino a 'Canzone Notturna', passando per 'Matto dell'imbecille' (il brano suonato in acustico per ANSA), 'Sofia Scarlatta' e tutte le altre, per un insieme di generi musicali che vanno a pescare dai gusti dei quattro componenti, ovvero Stefano 'Steso' Longo, voce e chitarra, Maria Elena Biagini detta 'La Mary' al basso, Gio alla batteria e Valeria Gelfi al violino.(ANSA).
   

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