Cultura

Costantino della Gherardesca fa tris

Da Pechino Express ad Acapulco, in attesa di Boss in incognito

Redazione Ansa

''Con due programmi in tv e ora uno alla radio, sulla carta d'identità alla voce 'professione' ora ho fatto scrivere: conduttore''. Con quell'aplomb un po' british, che negli anni lo ha portato a trattare con la stessa (autoironica) serietà di musica rock (la sua passione) e cibo (il suo tormento), di fitness e tarocchi (indimenticabile il suo tormentone ''la Luna nera'', ospite fisso da Chiambretti), di giovani e di viaggi, dopo il buon esordio della nuova edizione di ''Pechino Express'' Costantino della Gherardesca domani approda anche su Radio2 con un programma tutto nuovo: ''Acapulco'', in onda fino a giugno, dal lunedì al venerdì alle 16.30.

''E' un programma di atmosfera - racconta all'ANSA - con due missioni: intrattenere e portare musica jamaicana, soprattutto dancehall, che in Italia non è molto trasmessa. Il tutto in maniera molto allegra: al contrario di molti miei colleghi che alla radio tengono lezioni di musica, io voglio dimostrare che sono stupido e penso solo a mangiare''. Non a caso a ''condire'' il programma, tanti indirizzi web per ordinare cibi da tutto il mondo e una pioggia di regali per i followers su web, ''dalla maglietta di Khomeini a teli da spiaggia, creme solari, costumi da bagno e camicie hawaiane.

Insomma, tutte cose da temperature tropicali, anche a Natale. C'è anche un busto di Gheddafi, che però al momento è bloccato alla dogana''. Ridendo e ballando, il programma lancerà anche le sue campagne. ''Avremo una settimana sull'Islam - spiega ancora Costantino -. La stampa americana continua a raccontare che i mussulmani sono tutti estremisti o assassini dell'Isis, quando quella è una micro-minoranza, neanche di buoni fedeli, di una popolazione di un miliardo e 700 milioni. E' un tema che sento molto, anzi, mi piacerebbe realizzare un programma tutto sul vero Medioriente. Lavoro con alcuni musulmani. Sono persone carinissime e mi hanno raccontato, ad esempio, quanto la loro cultura predichi la tolleranza verso gay e lesbiche. Ecco, vorremmo far aprire gli occhi verso le culture pop del mondo, anche se 'Acapulco' non è assolutamente un programma culturale''.

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