Cultura

Muti , l'Opera di Roma è un tesoro da potenziare

Maestro, in Italia si privilegiano istituzioni a scapito di altre

Redazione Ansa

 Neanche il tempo di rifiatare dopo la standing ovation di 20 minuti tributata al Nabucco dal Bunka Kaikan di Tokyo, che Riccardo Muti si libera di un sassolino con un "messaggio che deve arrivare" al sindaco Marino e al ministro della Cultura Franceschini": il Teatro dell'Opera di Roma "è un tesoro che va potenziato. Non aiutato, ma potenziato". In Italia, dice il Maestro a tutto il personale dell'Ente capitolino in trasferta e riunito per il tradizionale brindisi dopo la prima, "si cerca ancora di privilegiare alcune istituzioni a scapito di altre. Io non ho più 20 anni e posso dire di avere l'autorità artistica per affermare che il Teatro dell'Opera di Roma è uno dei migliori al mondo per rappresentare l'identità della cultura italiana". Del resto, l'Italia "nel mondo ha un significato profondo soprattutto attraverso l'opera che ci rappresenta", aggiunge, al termine di una recita definita come una "prestazione di grande qualità artistica".

 Un messaggio che Muti, di ottimo umore, rivolge anche all'ambasciatore d'Italia Domenico Giorgi: "lei rappresenta l'Italia qui, mentre il Capo dello Stato è a Roma. E' giusto che anche lui lo sappia". In altri termini, sintetizzando, "non vogliamo tornare a casa per tornare a mangiare i fichi secchi", dice strappando una risata generale, liberatoria dopo gli ultimi turbolenti mesi dell'Ente, trascorsi tra serie difficoltà finanziarie e problemi con il personale, prima della schiarita generale. Muti, successivamente, spiega all'ANSA che non c'è alcuna istituzione specifica nel mirino ("sarebbe troppo volgare"): "mi riferisco - spiega - al concetto italiano basato sull'eccellenza che naturalmente oggi l'Opera di Roma ha rappresentato".

Il Nabucco in scena a Tokyo ha rappresentato al meglio il carattere della 'italianità', con il genio musicale di Giuseppe Verdi "suonato e cantato con amore e con fedeltà" (come promesso alla vigilia dal Maestro), la direzione profonda di Muti e un allestimento tra regia, scenografie e coro, all'insegna della religiosità in cui Luca Salsi (nei panni di Nabucodonosor) ha convinto, come testimoniato dall'attento pubblico nipponico. "Ho cercato di fare un Nabucco, non gridato, ma con tutti i colori che Verdi scrive nello spartito", afferma Salsi, senza tralasciare le 'dritte' ricevute dal Maestro. "Credo che il pubblico abbia apprezzato con sincerità". Piena soddisfazione da parte del sovrintendente Carlo Fuortes ("abbiamo dimostrato come si fa l'opera italiana") e dal direttore artistico Alessio Vlad, per una scommessa vinta visto l'impegno messo in campo. "Una grande serata e un grande successo, onorati di rappresentare un Paese in grado di portare grande cultura", sottolinea l'ambasciatore Giorgi.

In sala, ad applaudire il maestro, anche diversi esponenti della grande industria nipponica, in primis l'ex numero uno di Toyota Shoichiro Toyoda, e l'ex premier Junichiro Koizumi grande appassionato di opera lirica italiana. Le repliche del Nabucco si terranno al Bunka Kaikan il 30 maggio e il primo giugno, mentre la prima di Simon Boccanegra è per il 25 maggio alla Nhk Hall (repliche il 27 e 31 maggio).

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