Cultura

Altaroma: Gender fluid per Maiani Accademia Moda

Capsule sostenibile con tessuti artigianali di Burkina Faso

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 LUG - Sono otto gli abiti di lino e tweed, ispirati alle tute dei lavoratori dei primi del Novecento, realizzati con tessuti artigianali africani e rappresentativi della tendenza gender fluid, che sfilano sulle passerelle di Altaroma per la Maiani Accademia Moda. Una capsule che utilizza materiali naturali dai toni black-white, con sfumature di grigio e marrone, ravvivati dalle righe colorate dei tessuti in cotonado africani. In primo piano un tessuto prezioso, il Faso Danfani, un cotone grezzo a righe multicolori, caratterizzato da una grossa trama dai toni sgargianti, ottenuti con pigmenti e tinture naturali, in cromie vivaci dall'arancio al verde pistacchio, ai colori bruciati del deserto, lavorato a mano su telai in legno dalle donne della Tribù Mossi della regione centrale del Burkina Faso. Tradizioni legate all'artigianato secolare del continente africano che divengono elemento di una moda futuristica ed ecologica.
    Corpetti in pelle usata, magliette e camicie dolcevita a rete, guardano a una moda green a difesa dell'ambiente e del pianeta. Nessuno spreco è più concesso. Fibre biologiche e materiali eco-sostenibili, vecchi capi riciclati diventano il mezzo per crearne di nuovi. Ed ecco divise sportive dismesse, vecchi giubbotti jeans, in pelle, giacche maschili e lenzuola della nonna trasformarsi in abiti da sposa, guepière, gonne costruite da tante piccole fasce multicolor in movimento, giacche over indossate su asimmetrie sfrangiate, abbellite da accessori lavorati ad uncinetto. Le camicie, riadattate, sono la base di piccoli bustier, portati con corti calzoncini colorati.
    Natura e progresso, passato e futuro, semi e cavi elettrici. Da segnalare i corpetti a punta abbinati a gonne sovrapposte dagli effetti geometrici, ispirate alla lavorazione Kintsugi, l'antica arte giapponese che ripara le ceramiche rotte con la colatura d'oro. Vestiti floreali di epoche lontane, impreziositi da impunture circolari imbottite, acquistano un sapore fumettistico, mentre sfilano in immaginari giardini zen.
    Simbiosi di mare e terra nei vecchi costumi tradizionali della città di Formia nel basso Lazio, ripensati con i colori vivaci dei tessuti di cotonado africani. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it