Cultura

Moda: romanità e Dolce Vita, Moschino sfila a Cinecittà

Jeremy Scott sceglie Roma per prima volta per uomo e pre-donna

Redazione Ansa

"Ho deciso di presentare la collezione Uomo e la pre-collezione Donna A/I 19 di Moschino, negli storici studi di Cinecittà a Roma, perché il mio fashion show-vuol essere un omaggio al grande Federico Fellini, che ha girato proprio qui alcune delle sue pellicole più iconiche. Infatti per le mie nuove proposte ho preso ispirazione dal suo lavoro e dai magnifici personaggi protagonisti di film come Roma, La Dolce Vita, Satyricon, 8 1/2, Casanova solo per citarne alcuni".
    Parola di Jeremy Scott, lo stilista americano che dal 2011 è il direttore creativo di Moschino, la maison italiana del gruppo Aeffe, fondata dall'irriverente Franco Moschino, che riusciva attraverso la sua moda ironica ad esprimere le sue acute critiche alla società. Dopo aver ridisegnato l'intera collezione e aver riletto le gag più famose di Franco Moschino (borse della spazzatura, slogan spiritosi, reggiseni-tazze) e attraverso gli occhi di un americano (borse McDonald's, abiti popcorn, vestiti da ballo con etichetta nutrizionale, pellicce SpongeBob SquarePants) Scott vuole cimentarsi con la romanità e con il cinema di Fellini, il mito di una città e un regista per cui nutre ammirazione profonda. Ecco perché ha scelto per la prima volta di sfilare nella capitale, a Cinecittà, tra le rovine delle Terme di Caracalla dello studio 10, trasformate in sala da ballo del film La Dolce Vita. Qui sfilano modelli e modelle truccati da Gelsomina e Giulietta degli Spiriti, da Anita Ekberg e Marcello Mastroianni, insomma in tutti quei personaggi indimenticabili dei capolavori cinematografici del grande regista italiano. Perfino l'invito, ha la forma di una spada tardo medievale con manico d'oro e pietre. E tra il pubblico della sfilata, oltre a Elisabetta Canalis e Claudia Gerini, non poteva mancare una delle star preferite di Fellini, la sempre effervescente Sandra Milo. La sfilata comincia. I modelli indossano cappotti in tweed spigato, ricamati con lettere latine e definiti da fasce di raso rosso e giallo oro, che ricordano antiche tavole cesellate.
    Fasce da smoking e fiocchi di raso conferiscono ai capi del guardaroba maschile l'eleganza e il dramma dei vestiti couture.
    C'è la Roma Imperiale e quella della Dolce Vita. I personaggi della sfilata strizzano l'occhio agli archetipi ritratti in diversi film felliniani: creature mitologiche romane e iscrizioni latine rivivono in stampe-foulard rosse e blu dalle proporzioni regali. L'armatura da centurione è reinventata e mixata con l'eveningwear per la donna e con lo sportswear per l'uomo. Gli opulenti abiti da corte della nobiltà romana sono accorciati, tagliati e sezionati per trasformarli in corpetti indossati su gonne dalla forma di gabbia, che rimandano ancora una volta all'immaginario di Fellini, al suo Circo. Le tute sono ingioiellate e ornate con ricami d'oro, a creare il disegno di "scheletri" preziosi, che mostrano costole e femori. Cappotti, parka e bomber mostrati da modelle-showgirl "fuori servizio", sono destrutturati e bordati con pavé di baguettes. Sono imbottiti e trapuntati, rivisitati con un tocco militare per dargli un'aria più glamour e far convivere epoche diverse, il sogno di Fellini e la vivace creatività di Scott.(ANSA).
   

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