Cultura

La Traviata glamour di Valentino-Coppola

Costumi da sogno, regia cinematografica e ospiti degni di Cannes

Redazione Ansa

La scena è minima, quasi essenziale, a parte il tocco brillante dell'oro degli stucchi e il brillare dei cristalli dei lampadari ma quando dalla grande scala bianca che sembra di pizzo scende Violetta, il Teatro dell'Opera di Roma si riempie dell'incanto delle fiabe e anche Giuseppe Verdi sarebbe rimasto a bocca aperta. La Traviata è la tragedia dell'amore è vero ma oggi amore ed arte non sono mai state così vicine, ed hanno preso corpo - incredibile a dirsi - in un abito che sublima lusso e anima femminile, come fossero un'unica indissolubile cosa. Nessuna donna, nessuna principessa, ha mai sognato tanto e la platea di stelle del cinema che è scesa direttamente da Cannes per l'occasione, non può che applaudire quell'incanto di nero con ampio scollo e lunghissima coda verde petrolio che anima il ballo del primo atto. Valentino Garavani ha creato gli abiti di questa Violetta che è l'incarnazione di un tragico sogno, così radicato nell'essere donna, schiava e ribelle. Lo ha capito magistralmente la regista Sofia Coppola alla sua prima prova con la lirica a cui dona un tocco molto newyorkese di eleganza essenziale, certo apprezzato da papà Francis Ford che non poteva mancare in platea. Portando gli interpreti, la bella e brava Francesca Dotto, che si alternerà con Maria Grazia Schiavo nei panni di Violetta, con al fianco Antonio Poli (sarà poi Arturo Chacon-Cruz) interprete di Alfredo ad una recitazione cinematografica che trova in suo punto più alto nella scena dell'amore e delle scelte dolorose - qui Violetta in un castigato bianco virginale dove torna il motivo della mantellina ottocentesca - ambientata in una sorta di grande serra molto industrial, con metallo e piante di gardenia come giganteschi bonsai in vasi d'ispirazione orientale. Le scene, altrettanto cinematografiche, sono del resto firmate da Nathan Crowley, già scenografo di Batman Begins e del Cavaliere oscuro di cui riecheggia l'oscurità premonitrice degli ultimi due atti. Non da meno sono stati Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, direttori creativi della Maison Valentino, nel creare i costumi di Flora e del coro: quel bianco che fa pensare al teatro classico con sfumature pastello - dal glicine al verde - della prima scena, fino alle trasparenze nere e sensuali del secondo ballo al terzo atto, con il tocco spagnoleggiante da Carmen. Questa volta poi Violetta compare in un bellissimo abito del più classico rosso Valentino, un abito uscito dall'illustrazione romantica di un libro dell'Ottocento, con la grande gonna ripresa dietro. Ma l'applauso e la standing ovation finale sono per il lavoro di tutti, bravi l'orchestra e il coro del Teatro dell'Opera, bravi i pur giovani interpreti, e il maestro cremonese Jader Bignamini, direttore associato dell'Orchestra Verdi di Milano, che si sono attenuti alla linea di un Verdi nel solco della tradizione. Si alza in piedi un pubblico delle occasioni più glamour, che vede in platea da Keira Knightley a Kim Kardashian, solo per rimanere nella metà dell'alfabeto, nel palco reale i ministri Padoan, Boschi e Franceschini, tra le file star nostrane come Monica Bellucci, Stefania Sandrelli e Christian De Sica. Poi tutti alla festa organizzata all'Acquario dove lo sfavillio e l'eleganza non saranno da meno della prima scena del ballo della Traviata.(ANSA).

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