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ANSA/ Libro del giorno: Giovanni e Paolo, mistero dei pupi

L'esempio di Falcone e Borsellino raccontato in una fiaba

Redazione Ansa

(di Marzia Apice) (ANSA) - ROMA, 23 MAG - ALESSANDRA VIOLA-ROSALBA VITELLARO, GIOVANNI E PAOLO E IL MISTERO DEI PUPI (De Agostini, pp.144.
    14.90 euro). L'unione fa la forza, sempre, anche quando la paura fa tremare le gambe e il nemico è talmente potente da sembrare invincibile. È questo il principale insegnamento di "Giovanni e Paolo e il mistero dei pupi", il libro di Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro, edito da De Agostini in occasione della Giornata della Legalità del 23 maggio. Tratto dall'omonimo cartone animato prodotto da RAI Fiction e Larcadarte in collaborazione con Regione Sicilia, di cui riporta le immagini originali, il libro è una fiaba avvincente e tenera che racconta ai più piccoli l'esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la possibilità per chiunque di impegnarsi e fare la propria parte per combattere la mafia, l'omertà e il bullismo. La storia, introdotta dalle prefazioni di Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino, è ambientata in Sicilia, a Palermo, dove un gruppo di bambini, tra cui Giovanni e Paolo, attende con trepidazione la festa di Santa Rosalia. Fa caldo, le strade sono roventi, ma tutta la città partecipa ai preparativi: dovunque c'è euforia, non si smette di organizzare ogni cosa nei minimi dettagli, dalle bancarelle al palco per la banda. All'improvviso però Giovanni, Paolo e i loro amici si accorgono che qualcosa non va: il clima di allegria e trepidazione è svanito nel nulla, come se ci fosse un maleficio. Molti cittadini infatti sono diventati scontrosi, impauriti, indifferenti, perfino violenti: i sorrisi sono scomparsi e hanno lasciato il posto a volti scuri e sguardi bassi. La colpa è di Nìvuro, un mago malvagio che, promettendo potere, soldi e di esaudire ogni desiderio, ruba l'anima delle persone che a lui si rivolgono e le trasforma lentamente in pupi di legno da manovrare a suo piacimento.
    Nonostante la paura, i ragazzi uniscono le proprie forze e decidono di agire per il bene di tutta la comunità: con coraggio e correndo qualche rischio, riescono a "tagliare i fili" che legano i poveri cittadini che si sono affidati al mago, ormai sconfitto. La festa di Santa Rosalia può finalmente proseguire con gioia, ma Giovanni e Paolo si rendono subito conto che non si può mai abbassare la guardia: c'è già infatti pronto qualcun altro a prendere il posto di Nìvuro, minacciando la libertà di tutti. Profondo, appassionato, avventuroso, commovente: il libro con un linguaggio semplice veicola messaggi importanti - la speranza prima di tutto e la necessità di non voltarsi dall'altra parte quando la legge e i valori della convivenza civile vengono calpestati - di cui le nuove generazioni, ma anche le vecchie, continuano ad avere un insopprimibile bisogno.
    (ANSA).
   

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