Libri

Il pellegrinaggio di Polunin attraverso il poema di Dante

Dal 1/9 al Teatro Alighieri prima assoluta al Ravenna Festival

Redazione Ansa

ROMA - Impresa audace quella di Sergei Polunin, che si ispira alla Commedia per un viaggio iniziatico a passo di danza, in scena dall'1 al 5 settembre al Teatro Alighieri, sempre alle 21, nell'ambito della Trilogia d'Autunno di Ravenna Festival. Dante Metànoia - la seconda parola del titolo, dal greco, sta per conversione totale - è un affresco visionario, una storia di redenzione dai propri demoni.

Commissionato dal Festival come parte della dedica d'amore al Poeta che ne ha caratterizzato la XXXII edizione, questo percorso in tre parti è stato composto a più mani in collaborazione con coreografi amici come Ross Freddie Ray (Inferno) e Jiří Bubeníček (Paradiso). Polunin ha invece affrontato la Cantica del Purgatorio: "Ho scelto una via di mezzo perché credo di essere proprio in questa fase della mia vita". "Vi porterò con me nel mio viaggio dall'Inferno al Paradiso, poco importa quanto sia battuto il sentiero: ognuno percorre un cammino che nessun altro ha mai attraversato prima", scrive Polunin. Questa triplice coreografia è la metànoia di Sergei Polunin, un viaggio in cui ha Dante per guida e compagno: il poeta e l'étoile, ribelli e apolidi in cerca di una casa perduta, entrambi lacerati da crisi personali, si immergono in se stessi alla ricerca di significato e di amore, scoprendo il proprio personale paradiso attraverso l'arte e la creatività.

Dante Metànoia è quindi anche una storia di trasfigurazione di colui che cade e si rialza, ispirando anche gli altri al cambiamento: Polunin rielabora in danza il periodo di crisi personale che lo ha portato oggi a una profonda trasformazione come danzatore e come uomo. Dopo l'appuntamento con Sergei Polunin, il Teatro Alighieri accoglierà altri due debutti: Faust rapsodia (1-3 ottobre) è una visionaria produzione che unisce testi di Goethe e musiche di Robert Schumann nell'adattamento drammaturgico e musicale di Luca Micheletti e Antonio Greco; ad Elio Germano saranno invece affidati i luminosissimi endecasillabi danteschi per Paradiso XXXIII (11-13 ottobre), un lavoro concepito con il compositore Teho Teardo e la regia di Simone Ferrari e Lulu Helbaek.

Info: ravennafestival.org.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it