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La signora Meraviglia, romanzo-memoir tra Italia e Africa

Racconto dell'iter per la cittadinanza italiana

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 APR - SABA ANGLANA, LA SIGNORA MERAVIGLIA (SELLERIO, PP. 295, EURO 17) "Chi è privo di un mito è un uomo che non ha radici" è una frase di Jung, messa in esergo in questo libro di Saba Anglana, scrittrice, cantante, attrice, nata a Mogadisco nel 1970. Il suo albero genealogico ha origine in Italia e Africa.
    La signora Meraviglia, memoir e saga familiare al femminile, si snoda tra passato e presente, tra gli anni Trenta del Novecento e i giorni nostri, e unisce realismo a scene con richiami magici ed esoterici. Tra le immagini ricorrenti "una specie di Gorgone" dipinta con dita e sangue, una faccia che "nella penombra è mostruosa" e "guarda dal fondo della camera con una specie di ghigno sulla bocca". Il racconto comincia con un flashback: Abebech, etiope, viene abbandonata in Somalia con una figlia e un vuoto incolmabile dentro di sé. Da quella donna ha origine la famiglia di Saba, io narrante.
    La signora Meraviglia del titolo è la cittadinanza italiana, il grande sogno di Dighei, una delle protagoniste, che vive nel Belpaese da quarant'anni.
    Dighei, in cuor suo, si è sempre sentita italiana e nel 1982, le guance dipinte col tricolore, scende in strada a festeggiare la vittoria della Nazionale ai Mondiali.
    "Zia Dighei, fosse anche l'ultima cosa che faccio nella mia vita, giuro che te la faccio prendere io la signora Meraviglia", così Saba rassicura la zia e l'aiuta, insieme a un avvocato, a destreggiarsi in un lungo percorso burocratico che diventa un vero e proprio viaggio interiore. (ANSA).
   

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