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Stephen King contro la vendita della 'sua' casa editrice

Re horror contro Penguin-Random House e acquisto Simon

Redazione Ansa

Stephen King è sceso in campo a Washington contro la vendita da parte di Paramount della 'sua' casa editrice: il re dell'horror ha testimoniato in tribunale federale contro la fusione del suo storico editore, Simon and Schuster, con il gigante del libro Penguin Random House. "Sono qui perché penso che sia un male per la concorrenza", ha detto lo scrittore a proposito dell'acquisizione da 2,1 miliardi di dollari. King si è espresso in linea con il governo federale secondo cui la fusione danneggerebbe gli autori limitando il mercato dei manoscritti: "E' diventato sempre più difficile per gli scrittori trovare i fondi con cui pagarsi da vivere", ha detto.

Il processo dovrebbe durare altre due settimane. Penguin Random House, che appartiene alla società tedesca Bertelsmann, è a sua volta il risultato di una fusione del 2013. 75 anni, autore di oltre 80 romanzi da brivido tra cui "Carrie", "Shining" e "Il Miglio Verde", King ha contestato la tesi di Penguin-Random House che l'acquisizione non soffocherebbe la concorrenza perché Simon & Schuster opererebbe indipendentemente da altre etichette editoriali affiliate alla casa editrice. "Sarebbe come avere un marito e una moglie che fanno a gara tra loro per la stessa casa", ha detto lo scrittore. King ha poi ripercorso le profonde trasformazioni del mercato editoriale da quando ha cominciato a pubblicare bestseller a metà degli anni Settanta: "Più aziende ci sono, meglio è. Quando ho iniziato c'erano letteralmente centinaia di case editrici. Una dopo l'altra sono state assorbite da altri editori o sono fallite".

Inoltre ha raccontato che il suo primo assegno come scrittore fu di 2.500 dollari per "Carrie", che divenne un libro di successo dopo essere stato trasformato in un film di successo con Sissy Spacek. Dopo aver sfondato, fu però deriso da un editore quando chiese 2 milioni di dollari per i tre libri successivi e cambiò casa editrice. Ora poi che è diventato un autore milionario, King stampa i suoi libri con editori indipendenti accettando anche anticipi non all'altezza della sua fama: "Voglio assicurare la loro sopravvivenza". La transazione, annunciata nel novembre 2021, aveva attirato l'attenzione dell'amministrazione Biden sullo sfondo delle preoccupazioni per la rapida espansione nel settore dei media e il consolidamento delle piattaforme più antiche e di prestigio.   Penguin Random House è il piu' grande editore del mondo, Simon & Schuster viene al quarto posto. Il governo Usa teme che la fusione tra i due gruppi ridurrebbe gli anticipi per gli autori più di successo e risulterebbe in un'ultima analisi un danno anche per i lettori, con un numero minore di libri sul mercato.

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