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Libri: Nicolò Zuliani, Il colore della tempesta

In forma romanzo storia dell'Italia che salvò vietnamiti nel '79

Redazione Ansa

(di Marzia Apice) (ANSA) - ROMA, 13 LUG - NICOLO' ZULIANI, IL COLORE DELLA TEMPESTA. ROMANZO DI UN'IMPRESA ITALIANA (Salani, pp.288, 16 euro). E' forse l'averci ricordato la generosità, il coraggio e l'eroica determinazione di cui il nostro Paese può essere capace il più grande pregio del libro di Nicolò Zuliani, "Il colore della tempesta", edito da Salani. E il libro ce lo ricorda senza l'ausilio della retorica, ma solo riportando sulla pagina tutta la forza di una storia vera. "Il colore della tempesta" è infatti il racconto in forma di romanzo della vicenda dei profughi vietnamiti che nell'estate del 1979 vennero ignorati dal mondo e salvati solo grazie a una missione militare italiana: un'impresa umanitaria rapida ed efficace, voluta dal Presidente della Repubblica di allora, Sandro Pertini, e dal governo all'epoca guidato da Giulio Andreotti, che portò gli incrociatori Vittorio Veneto e Andrea Doria e la nave d'appoggio Stromboli direttamente verso le coste del sud est asiatico.
    Dall'Italia a Creta, passando per il Canale di Suez, navigando miglia e miglia verso il Vietnam con l'unico scopo di salvare vite umane: un obiettivo raggiunto, perché i militari riuscirono a strappare alla morte poco più di 900 civili vietnamiti in fuga dal regime comunista, finiti come profughi in mezzo al mare su imbarcazioni di fortuna, senza cibo né acqua, alla mercé di pirati e fenomeni atmosferici inclementi. Zuliani, in un racconto parallelo tra Italia e Vietnam, ricostruisce questa storia (anche grazie a un approfondito lavoro di cerca) e la svela in modo brillante, con un ritmo che coinvolge e un registro narrativo agile, accattivante e ironico. Il romanzo, pur concentrandosi sulla dimensione umana, tra sentimenti e riflessioni dei protagonisti, offre all'autore l'occasione di delineare anche il ritratto di un Paese che di certo a distanza di tanti anni è cambiato, ma che nei suoi tratti migliori forse è rimasto lo stesso. Seguendo la storia, è impossibile però non interrogarsi su dove stiamo andando oggi, e su quale posizione (come singoli e come Paese) siamo pronti ad assumere, di fronte alle tante emergenze umanitarie con cui siamo chiamati a confrontarci. Valore aggiunto del romanzo sono infine personaggi, che Zuliani costruisce con cura: come quello del protagonista della vicenda, lo studente italo vietnamita Domenico Nguyen-Hun-Phuoc, un ragazzo come tanti, con mille idee in testa e tutte poco chiare sul proprio futuro, interessato solo a far colpo su una ragazza dell'università. Il giovane, timido e impacciato, improvvisamente si ritrova al centro di un'incredibile avventura: viene infatti prelevato dalle forze dell'ordine perché lo Stato italiano ha bisogno di lui. Sarà proprio Domenico, insieme a due sacerdoti, a fare da interprete per poter comunicare con le popolazioni locali, in un viaggio che per lui sarà scoperta di se stesso, oltre che una straordinaria operazione umanitaria rimasta nella storia.
    (ANSA).
   

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