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Grande Guerra e 'cold case' ad Asiago

Passato e presente ne 'Lo strano delitto delle sorelle Bedin'

Grande Guerra e 'cold case' ad Asiago

Redazione Ansa

LO STRANO DELITTO DELLE SORELLE BEDIN DI CHICCA MARALFA - NEWTON COMPTON, PP. 256, 9,90 euro, E-book 4,99)

Durante le riprese di un documentario per History Channel vengono ritrovate ad Asiago le spoglie di un soldato morto durante la prima Guerra Mondiale. Uno dei tanti giovanissimi caduti nella cosiddetta 'Offensiva di Primavera' con l'altopiano vicentino divenuto teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra. Il luogotente Gaetano Ravidà, che dalla Puglia si è trasferito al Nord, nutre la segreta speranza che quelle spoglie appartengano a suo nonno, partito per combattere e mai più tornato. Una storia dolorosa che si sta ripetendo nei giorni nostri. Mentre segue le operazioni di recupero del milite ignoto per cui "il silenzio era durato un secolo", Ravidà però ha un'altra storia fissa nella mente: il delitto di due sorelle, Pina e Carla Bedin, 72 e 74 anni, colpite ferocemente sette anni prima, un caso mai risolto che ha trasfigurato quei luoghi tranquilli.
    Ravidà vive il delitto archiviato come un caso di mala giustizia per questo continua segretamente a indagare, sollecitato anche da qualcuno che in paese dissemina sui muri poesie di Silvia Plath, lanciando indizi come se fossero tessere di un puzzle da ricomporre. A mettere alla prova le abilità investigative del luogotenente c'è anche un altro delitto che avviene nel giorno della Grande Rogazione, una processione che ogni anno si snoda per 33 chilometri attraverso i sentieri di montagna e che coinvolge la popolazione della zona.
    In un romanzo giallo che si svolge su più piani e più storie, si inserisce anche la vicenda personale del luogotenente Ravidà, andato via dalla Puglia per lasciarsi alle spalle un matrimonio andato in fumo ma che si 'riavvicina' alla sua terra grazie al rincontro di un medico legale emigrato al Nord per amore, con cui si instaura un'intesa che fa intravvedere un sequel. Il libro è puntellato da un lavoro di documentazione su luoghi, modi di dire locali, piatti tipici, con la musica della band indie-rock The National che fa da sottofondo ad una scrittura mai retorica. Colpisce, anche alla luce degli avvenimenti bellici che stanno sconvolgendo l'Ucraina e il mondo, la lettera che il luogotente Gaetano Ravidà scrive al nonno caduto in guerra a 25 anni, un immaginario dialogo universale che travalica il tempo: "La storia di una famiglia, la nostra, è diventata simile a milioni di altre storie di altre famiglie: madri straziate dal dolore, mogli incredule e figli, orfani inconsapevoli. Vite bardatre di nero, il colore della solitudine, ma fiere di un sacrificio in nome della patria".
   

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