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Del Giudice, torna in libreria Stadio di Wimbledon

Esce per Einaudi a novembre 2021. Prima edizione nel 1983

Del Giudice, torna in libreria Stadio di Wimbledon

Redazione Ansa

Torna in libreria a novembre 2021 'Lo stadio di Wimbledon', il libro d'esordio di Daniele Del Giudice, morto nella notte a 72 anni. Un capolavoro senza tempo, scoperto da Italo Calvino che scrisse la quarta di copertina alla prima edizione nel 1983, pubblicata da Einaudi come tutti i libri dello scrittore.
    "Quello di Daniele Del Giudice, più che un esordio, fu un inizio. Come ogni vero inizio, più che inseguire tracce, creò nuovi territori. Sempre provando il gesto utopico di nominare il mondo, alla ricerca di qualcosa di sempre irraggiungibile. Come il maestro, come l'amico..." scrive Ernesto Franco.
    Nel romanzo, Del Giudice ha raccontato la storia di un incontro impossibile: quello tra un giovane scrittore senza nome e l'intellettuale triestino Bobi Bazlen, morto da anni, una figura evanescente e inafferrabile, decisiva per la società culturale del suo Paese pur senza aver mai scritto una riga. Il protagonista si mette sulle tracce di quest'uomo irraggiungibile e conosce chi una volta l'aveva amato, calpesta i suoi stessi marciapiedi, si fa largo tra le maglie della memoria nella speranza impossibile di trovare risposte al suo enigma: perché non ha lasciato qualcosa di scritto? Ma in fondo, come suggeriva Italo Calvino nella quarta di copertina della prima edizione, chi sia quest'uomo e da cosa fosse mosso non è poi tanto importante. A contare davvero sono le domande e le inquietudini che attraversano il libro, e la dialettica tra letteratura e vita che va in scena appena sotto la superficie delle frasi. É meglio rappresentare la vita delle persone o agire su di essa? Raccontare o esistere? "Il navigante segue il faro calcolando continuamente la distanza; è un buon modo, credo, quello di avvicinarsi alle cose misurando sempre quanto se ne è lontani" scriveva Del Giudice.
    "La grande letteratura è così: ci sono certi libri, pochi, che continuano a parlarci a distanza di anni, si sottraggono all'usura del tempo, conservano intatta la loro vitalità e le urgenze del primo minuto. Lo stadio di Wimbledon è uno di questi, e la sua invincibile tensione alla contemporaneità ne ha fatto un piccolo classico, un oggetto che si presta e si regala, su cui vale la pena misurare la forza delle proprie idee con quelle degli altri, discutere, accapigliarsi" spiega la nota editoriale. (ANSA).
   

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