Libri

Libri: Abruzzo anni '20, quel matrimonio non s'ha da fare

Storia vera ai piedi Maiella, Dora e Giuseppe come Renzo e Lucia

Redazione Ansa

(ANSA) - CARAMANICO TERME, 19 LUG - LASCIA CHE SIA AMORE, DI MAURIZIO MARINUCCI (Leone editore, pp. 240, 12,90 euro) Una storia vera e solo in parte romanzata. Maurizio Marinucci, uomo di sport e giornalista, racconta in un romanzo una vicenda familiare presa di sana pianta dalla memoria trasmessa in casa: ossia il diritto dell'uomo di essere libero contro le regole non scritte di una società patriarcale, il riscatto alimentato dai sogni e costretto nelle responsabilità da assumersi sono alcuni degli argomenti del romanzo "Lascia che sia l'amore" scritto da Marinucci. È il 1923 e i genitori di Marcello, che ha poco più di nove anni, decidono che è arrivato il momento di lasciare le grandi città e di trasferirsi in campagna, in un paesino abruzzese ai piedi della Maiella, dove la ferocia della politica e le brutture di un governo sempre più efferato arrivavano solo in echi lontani. Di certo, a differenza di Parigi e di Milano, nella campagna abruzzese la vita risponde a regole diverse. Ma Marcello non ha il tempo di interrogarsi troppo, preso com'è dalla travolgente Anna: bella e irriverente, è un vortice di idee, sfide e avventure. Anna, vicina di casa e compagna di scuola, fa parte di una grande famiglia importante e influente in tutta la zona di Caramanico. In questa famiglia, nonna Veneranda e mamma Annunziata crescono sette ragazze, ognuna con la sua inclinazione, tutte da maritare ad una persona con una buona posizione economica e che possa riservare alle ragazze il giusto tenore di vita data la loro estrazione sociale.
    Accanto a Veneranda e Annunziata c'è don Concezio, capostipite della famiglia, intransigente e potente uomo d'affari che ha sempre le idee chiare e un percorso ben pianificato per raggiungere i suoi obiettivi. Ma le regole non scritte di una società e di un tempo storico, anche se sono la tradizione, non sempre riescono a tenere tutto e tutti sotto controllo: la primogenita della famiglia, Dora, si innamora del cafone Giuseppe, mezzadro del nonno, tanto caro quanto inappropriato. Inizia così un intrigo familiare volto alla separazione dei due innamorati in nome dell'onore e della rispettabilità. Dora verrà reclusa in una stanza per otto anni, Giuseppe cacciato dalle terre di Don Concezio. Marcello rischierà di perdere una delle persone più importanti della sua vita, Anna, in nome della giustizia, Dora e Giuseppe lotteranno senza riserve per ritagliarsi un futuro insieme.
    Tra atti manipolatori, segreti e coraggiosi atti di disobbedienza, "Lascia che sia l'amore" racconta una famiglia, un'epoca, un paese, tanto affascinanti quanto soffocanti, mostrandoci come spesso siano le imprese delle singole persone a cambiare la storia. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it