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Libri: 'Strada facendo',Dopoguerra tra povertà e solidarietà

Menna, 3 bimbi sanniti ospitati a Forlì,poi mesto ritorno a casa

Redazione Ansa

(di Angelo Cerulo) (ANSA) - NAPOLI, 04 SET - "Un'incursione romanzata nell'Italia sconfitta, insanguinata, affamata, infettata e scollata del Dopoguerra che si dimenava tra il miraggio di un piatto di pastasciutta e di un letto caldo e la retorica della propaganda imbarazzante e contrapposta". Così Bruno Menna, giornalista e scrittore sannita, spiega il senso del suo ultimo lavoro 'Strada facendo' (Edizioni Aesse Grafica, Benevento).
    "Un'Italia - aggiunge - tra la speranza di un 'vaccino', capace di debellare il venefico virus della povertà, del distanziamento e della pandemia sociale, e l'auspicato desiderio di un 'contagio' diffuso di benessere e solidarietà".
    Nell'inverno del 1945, tre bambini partirono da Benevento per Forlì, per essere accolti dalle famiglie di una delle tante e operose province 'rosse' del Nord, in grado di ospitare i minori del Sud più derelitto. Fu, il loro, un soggiorno breve e tormentato, destinato a sfociare in un mesto e punitivo ritorno nella desolata terra d'origine, fatta salva l'imprevedibilità del cammino di ogni essere umano.
    Il 'viaggio tra il virus della povertà e il contagio della solidarietà' si inserisce in un contesto storico ben preciso. Il 20 marzo del 1945, in piena guerra, il ministro di Grazia e Giustizia, Umberto Tupini, d'intesa con la Direzione generale degli istituti di prevenzione e pena, inviò ai primi presidenti e procuratori generali presso le Corti d'Appello, ai presidenti, procuratori e giudici di sorveglianza presso i tribunali dei minorenni, ai prefetti e ai questori del Regno, una circolare urgente, ad oggetto "Delinquenza e traviamento dei minori", invocando misure rigide e stringenti per contenere un fenomeno che aveva assunto vistose proporzioni, per il coinvolgimento di tanti di loro in azioni illegali e illecite, in particolare furti, rapine e prostituzione, favorito dalla miseria delle famiglie e dalle precarie condizioni di vita di tanta parte d'Italia.
    L'allarme provocò, nei mesi a seguire, in particolare dopo la Liberazione del 25 aprile, un forte attivismo di associazioni, partiti, sindacati, per dare accoglienza, aiuto e solidarietà ai bambini, sottraendoli al disagio e alla povertà. In questo contesto, che interessò l'intera penisola, nacque l'iniziativa del Pci e dell'Unione donne italiane di 'accompagnare' bambini e bambine del Sud nelle province del Nord, in particolare Emilia-Romagna, Toscana, Marche, che andavano riacquistando capacità produttiva e in grado di ospitare i piccoli, assicurando loro assistenza sanitaria, regolarità alimentare e l'inserimento in contesti familiari meno sfilacciati di quelli di provenienza. Nacque, di contro, anche un forte ostracismo del mondo cattolico, che non vedeva di buon occhio la possibile strumentalizzazione elettorale della sinistra.
    Il libro di Bruno Menna in questo scenario delinea la vicenda dei tre bambini partiti dal Sannio per un avvenire migliore, poi tornati nelle difficoltà della quotidianità. Menna è appassionato di ricerche storiche; nel 2017 ha pubblicato, per Aesse Grafica, 'Il dono della libertà. Storia e storie di prigionieri". (ANSA).
   

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