Libri

'Silenzio', da Nissirio un noir di rango

Ritmo da 'whodunnit' e un urlo di rivolta contro la volgarità

'Silenzio' di Patrizio Nissirio

Redazione Ansa

PATRIZIO NISSIRIO - SILENZIO (ENSEMBLE PP. 283, euro 16). Poi uno dice che i bei libri non esistono più. Invece ci sono, ma vai a trovarli nella marea di titoli in cui annega l'editoria d'Italia, Paese curioso in cui si legge sempre di meno ma si pubblica sempre di più. Dunque tocca prima scovarli, poi segnalarli e proteggerli. 'Silenzio', di Patrizio Nissirio, è uno di questi.
 Partiamo dal genere. Siamo nel noir scritto bene, che ha il grande pregio di differenziarsi dal noir scritto male - statisticamente prevalente. Il romanzo si apre con la frattura esistenziale del protagonista (il suo nome lo conosceremo strada facendo), che stanco del rumore di fondo e della volgarità del nostro tempo, decide di lasciare Roma (ma soprattutto quanto costruito) e rintanarsi in un'isoletta della laguna veneziana, trovandosi un mestiere quasi di fortuna che gli permetta di separarsi dal flusso. Poi c'è Maria Quaranta, che pure non se la passa bene nella sua insoddisfazione quotidiana e sull'onda degli eventi molla gli ormeggi. Infine c'è Aurelio Di Giannantonio, il bravo poliziotto che sa fare il suo mestiere, per dirla con De Gregori. Ma "la vita non perdona chi cerca di sfuggirle". E dunque al protagonista capita il 'fattaccio', motore dell'azione.
 Il mix di partenza è solido, una bella troika di stampo classico (lui, lei, l'altro). Il che è un pregio, perché le note sono 7 e ci si fa di tutto, dallo strimpello alla sinfonia di Beethoven. Il merito di Nissirio è di shakerare bene gli ingredienti di base fino ad ottenere un cocktail bilanciato, un bel Negroni con twist post-moderno. E a chi non piace un Negroni fatto bene? La scrittura è raffinata, esaltata da uno stile scarno, sulle prime persino straniante ma alla lunga davvero convincente; il ritmo serrato e la trama ben congeniata, le pagine scorrono una dopo l'altra spinti dal desiderio di scoprire l'immancabile colpevole. La scrittura, insomma, non viene a discapito dell'intreccio, pecca comune per i gialli 'di pretesto'. No. 'Silenzio' ha la cifra del 'whodunnit' di stampo americano, con il pregio dell'introspezione tipica della narrativa europea.
 In sintesi, leggetelo e regalatelo. Perché l'autore prima e l'editore poi, hanno fatto il loro mestiere. Ora tocca al lettore. "Silenzio" verrà presentato a Roma, a Più libri più liberi domenica 8 dicembre, con l'autore che dialogherà con il premio Strega Paolo Giordano. 
   

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