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Salone della Cultura, il libro è la star

A Milano il 20 e 21/11 tra rarità, manoscritti e prime edizioni

Salone della Cultura, il libro è la star

Redazione Ansa

MILANO - Rarità come il "Varon Milanes" di Giovanni Capis (1606), esistente in pochissimi esemplari, un dizionario etimologico del lessico milanese sull'origine latina e greca del dialetto meneghino, o come la "Storia genuina del Cenacolo insigne dipinto da Leonardo da Vinci" pubblicata da padre Domenico Pino, prima monografia del 1796; prime edizioni del '900, da quelle di Eugenio Montale "Ossi di seppia" e "Finisterre", stampato in 200 esemplari, di cui 150 numerati, a "Il Dottor Zivago" di Boris L. Pasternak, fino a tutte le opere di Dino Buzzati, nei 50 anni dalla scomparsa. E ancora, opere preziose come il Manoscritto "Il pubblico e l'artista" di Fortunato Depero e l'intera collana di libri "I satelliti" ideata da Bruno Munari per Bompiani. Sono solo alcune delle "chicche" per bibliofili, esperti, collezionisti e appassionati della carta stampata che si potranno ammirare alla quinta edizione del "Salone della Cultura", in programma a Milano il 20 e il 21 novembre. Il Salone, che si svolgerà al Superstudio Maxi in Via Moncucco, presenta un'ampia scelta di opere rare, libri esauriti, introvabili, preziosi o d'artista, prime edizioni, manoscritti e incunaboli proposti dall'Associazione Librai Antiquari d'Italia (A.L.A.I.), con l'idea di riunire in uno stesso luogo libri di ogni tipo, nuovi, usati e antichi. 
   

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