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Festival Letterature cambia pelle e celebra le arti

XX edizione a Stadio Palatino, insieme parola, immagine e musica

Festival Letterature cambia pelle e celebra le arti

Redazione Ansa

ROMA - La parola, l'immagine e la musica, rappresentati idealmente come tre spazi che, intrecciandosi in una forma inedita, interagiscono per celebrare la condivisione e la ripartenza: cambia pelle lo storico Letterature Festival Internazionale di Roma, che torna nella Capitale dal 21 al 25 luglio in una nuova location, lo Stadio Palatino, e con un format rinnovato, concepito come un'esperienza sinestetica. A cura dell'Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali di Roma Capitale, promosso da Roma Culture, il Festival, alla cui presentazione ha partecipato anche la sindaca Virginia Raggi, festeggia i suoi primi 20 anni di vita con un'edizione in presenza caratterizzata dal tema "Leggere il mondo", scelto proprio per proporre non una, ma molte idee in grado di raccontare e interpretare il complesso momento storico che stiamo vivendo.

Letture di testi inediti, riflessioni a braccio e le aperture affidate alla poesia, una delle novità di quest'anno, accenderanno di riflessioni e suggestioni cinque serate a ingresso gratuito, a cura di Andrea Cusumano e Lea Iandiorio, con la regia di Fabrizio Arcuri, in cui si alterneranno autori italiani e internazionali, da Roberto Saviano al vincitore del Premio Strega Emanuele Trevi, da Carmen Maria Machado ad Aixa de la Cruz e Katharina Volckmer, e poi Gianrico Carofiglio, Roberto Alajmo, Erri De Luca, Patrick McGrath, Roberto Venturini, Muriel Barbery, Cristina Morales, Mario Desiati. In una scena senza palco e aperta all'incontro, la parola degli scrittori sarà accolta, accompagnata e scandita da due elementi introdotti in questa XX edizione: l'installazione site-specific dei Masbedo (duo artistico formato da Nicolò Masazza e Jacopo Bedogni), dal titolo "Una finestra sul mondo", che ogni sera in un passaggio dallo schermo pandemico allo schermo del mondo interiore e dell'immaginazione affronterà una condizione dell'esistenza (l'attesa, la paura, la leggerezza, la salvezza, la fuga), e lo spazio sonoro del pianista Marino Formenti.

"Questo è un festival di contaminazione di arti e di idee. Veniamo da oltre un anno che ha sconvolto e bloccato il mondo, obbligandoci a ripensare alla nostra vita e alle nostre abitudini. Tante attività sono state ripensate, molto è stato vissuto attraverso uno schermo", ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi nel corso della presentazione, "ora stiamo tornando alla normalità ma abbiamo capito che lo schermo può anche arricchire e non necessariamente allontanare. L'uomo può trasformare le crisi in opportunità". "È stata fatta l'azione radicale di togliere il palco, per dare più peso alla fisicità degli autori presenti. E poi abbiamo voluto immergere il festival dentro l'installazione artistica, facendo innanzitutto una riflessione sullo spazio e sul luogo in cui incontrarsi finalmente in presenza", ha aggiunto il curatore Andrea Cusumano, "la finestra sul mondo proposta dai Masbedo riprende il tema di Letterature per sublimare attraverso la bellezza e la poesia il tempo che abbiamo passato davanti allo schermo. Ma stavolta, anche grazie alla letteratura, sarà un'esperienza liberatoria". Oltre alle cinque serate (a cui si accede su prenotazione: la capienza massima è 500 posti), Letterature offrirà al pubblico anche una sezione Fuori Festival, con appuntamenti pomeridiani nelle Biblioteche che quest'anno per la prima volta ospiteranno alcuni degli autori presenti allo Stadio Palatino.

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