Libri

Vendola, oggi c'è un corpo a corpo tra umanità e disumanità

Alla Mostra del Cinema presiede la giuria di Bookciak, Azione!

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 29 AGO - Oggi "viviamo una specie di corpo a corpo quotidiano fra umanità e disumanità. Ormai la disumanità è stata sdoganata, è diventata perfino un elemento di propaganda politica. Siamo avvolti da una tenebra. La lettura dei fatti quotidiani è particolarmente angosciante: dall'ultima notizia, quella di una festa di compleanno di 18enni, che finisce con il massacro di una povera capretta, ripreso con il telefonino, alle vicende di Caivano, di Palermo". Lo dice all'ANSA Nichi Vendola, che alla Mostra del Cinema di Venezia ha presieduto la giuria di Bookciak, azione! evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori che premia corti sperimentali, ispirati ai libri, realizzati da giovani filmmaker. Tema del concorso quest'anno è 'storie per restare umani'.
    La disumanità "è anche nell'uso del corpo delle donne come ingrediente piccante, come oggetto di sollecitazione di pulsioni morbose; nel ritorno della guerra come paradigma di governo del mondo - sottolinea Vendola -. E' nell'immaginare che tutto possa diventare merce". Contemporaneamente "mai come oggi l'umanità reclama il proprio diritto alla vita, alla felicità, all'aria pulita". In tutto questo "il cinema libero e non piegato al dispotismo del mercato o a ragioni di propaganda, è un'educazione allo sguardo". Tornando a Bookciak, Azione! i libri scelti come ispirazione "sono piccoli gioielli preziosi, perché ciascuno ha un aspetto del tema legato allo sguardo.
    Quello sul presente, sul paesaggio urbano , ma anche su quanto il controllo della memoria possa essere una questione politica che ha a che fare con il potere e la sua capacità di manipolare la conoscenza del passato". Per restare umani "bisogna avere uno sguardo critico e libero, sul passato, sul presente e sul futuro".
    Il cinema e tutte le altre forme di rappresentazione artistica "sono chiamate in causa dalla radicalità delle questioni del nostro tempo. Siamo a un punto talmente dirimente della storia umana. Se un luogo dell'ispirazione letteraria, poetica, artistica fondamentale come il Mediterraneo è diventato il più grande cimitero del mondo, non si può volgere il capo dell'altra parte". (ANSA).
   

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